Omicidio Willy Monteiro: «Gli diedi solo un calcio», Marco Bianchi incolpa il suo amico

Mercoledì 7 Ottobre 2020 di Giuseppe Scarpa
Omicidio Willy Monteiro: «Gli diedi solo un calcio», Marco Bianchi incolpa il suo amic

Willy Monteiro Duarte 21 anni muore per i calci, uno sferrato in pieno petto. Tutte le testimonianze convergono. Willy crolla sulle ginocchia e poi, nella notte tra il 5 e il 6 settembre, a Colleferro, viene letteralmente pestato. A dare il calcio fatale sarebbe stato Marco Bianchi. Ed è lo stesso 24enne ad ammettere di averlo sferrato. Anche se cerca di ridimensionare l’aggressione: «tuum, un spinta, prima sono arrivate le mani, il calcio è arrivato dopo, ma il calcio sarà arrivato alle gambe», spiega Bianchi, detenuto in carcere con il fratello Gabriele e l’amico Mario Pincarelli. Mentre l’altro protagonista della rissa, con minori responsabilità, è Francesco Belleggia, ai domiciliari. Ed è il suo racconto il più credibile.

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L'omicidio di Willy Monteiro


Belleggia, difeso dall’avvocato Vito Perugini, al contrario dei due fratelli, fornisce una versione giudicata attendibile dagli inquirenti, confermata anche da altre testimonianze. Probabilmente non si trovava vicino a Willy. Ecco cosa dice Belleggia: «Marco va subito diretto da Willy e gli tira un calcio frontale sul petto, Willy sbatte contro la macchina, gli rivà contro, però Marco comincia a menà e Gabriele mena l’altro amico». 

Marco Bianchi, invece, ricorda poco e oltre alla spinta a Willy e al fatto che poi lui si è alzato precisa di aver sentito solo «urla e grida, tutte queste cose qui. Ma non è che sono stato lì». La versione di Marco Bianchi prosegue. Una narrazione però che stride con tutte le testimonianze raccolte dal pm Luigi Paoletti. «Lui (Duarte dopo il calcio, ndr) si è alzato ed io ero presente», sostiene il 24enne. Perfino il fratello Gabriele, 26 anni, in questa circostanza lo smentisce. «L’ho visto cadere in ginocchio». Il 26enne, però, sottolinea di non aver individuato chi ha colpito Willy. Di sicuro, vicino alla vittima, secondo il più grande dei fratelli Bianchi, si trovava Francesco Belleggia. Gabriele non dice se l’amico, che adesso collabora con gli investigatori, abbia sferrato un colpo ma lo colloca vicino al luogo dove è morto Willy. Una circostanza non da poco.

«Non dico che cade a terra dopo l’intervento di Belleggia, dico che vicino a Willy c’era Belleggia». Il gip Giuseppe Boccarato tuttavia respinge la tesi di Gabriele. Anche perché alcune persone sentite dopo la rissa smentiscono questa versione. E anzi individuano nei due fratelli, soprattutto in Marco il principale protagonista della terribile vicenda. «Dalla narrazione che mi fa Zurma - sottolinea il magistrato - Belleggia non partecipa ai fatti ai danni di Willy». «Purtroppo non è assolutamente vero», ribatte Gabriele.
Intanto ieri la sorella di Willy, Milena Monterio ha scritto un post su Facebook dedicato al fratello: «Tutti ti vedono come un eroe, tutti ti ammirano, tutti ti ringraziano per il tuo gesto. Chissà che sarebbe successo se ti fossi girato dall’altra parte adesso saresti ancora qui con me»

 

Ultimo aggiornamento: 07:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA