Virus, focolaio a Ostia, caccia al paziente zero e ai positivi nascosti. Nel Lazio altri 17 nuovi casi

Lunedì 20 Luglio 2020 di Mirko Polisano
Virus, focolaio a Ostia caccia al paziente zero e ai positivi nascosti. Nel Lazio altri 17 nuovi casi `

Un sospetto positivo partito da Ostia e di cui si sono perse le tracce. Le autorità sanitarie continuano nella ricerca del cittadino bengalese considerato il «caso indice» che avrebbe acceso il focolaio dell'epidemia sul litorale. L'uomo, proveniente dal Bangladesh, era uno dei coinquilini del 43enne lavapiatti dello stabilimento La Vela,il contagio che poi ha portato alla chiusura dello stabilimento e alla scoperta di un cluster che dalla spiaggia di Ostia si è spinto al centro del quartiere - dove l'uomo vive insieme a sette connazionali - fino ad arrivare nell'entroterra perché un altro dei coinquilini, anche lui positivo, lavora come aiuto cuoco nel ristorante Old Wild West di Dragona.

LE PREOCCUPAZIONI
L'allarme si sta diffondendo da giorni sul mare della Capitale. «Ho paura si - ammette Gaia Lucido, residente in via Lucio Lepidio, a pochi passi dalle case di via Remi abitate dai cittadini positivi del Bangladesh - siamo sicuri che la quarantena sia rispettata? Qualcuno andrà a controllare? Quei palazzi sono a rischio focolaio». Il contact tracing è sempre più difficile. Un sospetto positivo è in giro per il nord Italia, partito per Milano, ed è irreperibile ormai da diversi giorni, mentre i sette positivi che dividono con lui l'appartamento non parlano bene l'italiano. «Conosco la persona che lavorava nel mio stabilimento e che è risultata positiva al test del virus - dice Susanna Corti, titolare dell'impianto La Vela chiuso per Covid - sono quasi dieci anni che è in Italia ma non sa parlare bene la nostra lingua. Potrebbero comunque esserci problemi di comprensione». Link sempre più difficili da costruire. Soprattutto quando non c'è stato il ritorno da viaggi all'estero e stabilire i contatti è tutt'altro che semplice: sono gli invisibili del virus. Ora le autorità sanitarie starebbero facendo pressing sui coinquilini del «caso indice» per poter riuscire a entrare in contatto con lui. Senza mediazione, infatti, difficile ottenere risultati da chi già fatica a rivolgersi a un ospedale pubblico.

IL BOLLETTINO
Nel Lazio si registrano nell'ultimo bollettino 17 nuovi casi positivi al Covid-19, di cui 10 di importazione: 13 a Roma, 6 casi sono di nazionalità del Bangladesh, un caso dall'Iraq, due dal Pakistan e uno dall'India. Inoltre, si registra un decesso nelle ultime 24 ore. È quanto emerge dal report quotidiano della Regione Lazio. «Rivolgo un appello all'utilizzo della mascherina o si dovrà richiudere», ha ribadito l'assessore alla sanità Alessio D'Amato. La Asl Roma 1 registra 3 nuovi casi, di cui 2 persone di nazionalità del Bangladesh. La Asl Roma 2, invece, registra 4 nuovi casi nelle ultime 24 ore, di cui 2 sono sempre persone di nazionalità del Bangladesh, un indiano e di una persona di rientro dal Pakistan ora ricoverato allo Spallanzani. Nella Asl Roma 3 si registrano 6 nuovi casi nelle ultime 24 ore e di questi 2 persone di nazionalità del Bangladesh, sempre riferite all'esito dei tamponi sulla comunità del Bangladesh.
 

Ultimo aggiornamento: 15:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA