Violenza a Roma: urla, calci e sedie sulla schiena alla compagna. «E ora cucina». Cameriere arrestato

Una incredibile serie di aggressioni da parte di un cameriere alla fidanzata davanti a tutti. Alla fine il 38enne è stato denunciato

Giovedì 14 Aprile 2022 di Elena Ceravolo
Violenza a Roma: calci e sedie sulla schiena alla compagna: «E ora cucina»

Le scarpe da carpentiere indossate per farle più male nelle aggressioni, la punta di ferro di un ombrello nella coscia, i colpi di bastone, le sedie spaccate sulla schiena, i cellulari distrutti per impedirle di chiedere aiuto, il coltello alla gola e le minacce di morte per lei e per i familiari l'unica volta che l'ha portata in ospedale: «Devi dire che ti hanno scippata». L'ennesimo racconto dell'orrore dei rapporti tra un uomo e la compagna - lui cameriere, lei casalinga - è in una ordinanza di un Gip del tribunale di Tivoli che dispone la custodia cautelare in carcere per un trentottenne di Fonte Nuova.

A volte era lui a medicarla e lei puliva il suo stesso sangue dalla casa. Il provvedimento è stato chiesto dalla procura dopo le indagini del commissariato diretto da Paola Pentassuglia. Gli investigatori del pool antiviolenza, coordinati dal sostituto commissario Davide Sinibaldi, dopo una denuncia della donna, hanno raccolto le prove per stringere il cerchio.

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Il profilo che ne è venuto fuori, sottolineato nell'ordinanza del gip Sabina Lencioni, lascia senza fiato: «I comportamenti, la personalità, la durata dei maltrattamenti, la frequenza degli episodi pressoché quotidiana, la gravità, evidenziano un'indole malvagia, che trovava appagamento nella sottomissione e nell'umiliazione della compagna». A scatenare l'uomo poteva essere persino un sugo secondo lui da rifare: in un'occasione, davanti ad amico, avrebbe tirato il contenuto della pentola addosso alla donna prendendola poi per i capelli e costringendola a cucinare altro. E poi botte in un locale, da ubriaco: la faccia sbattuta sui videogiochi urlando: «Ti faccio diventare cieca». L'uomo è accusato di maltrattamenti, violenza sessuale e lesioni. «I racconti lasciano sconcertati anche gli addetti ai lavori dice l'avvocato Simona Fioravanti, legale della vittima - Speriamo che possa uscire al più presto dal tunnel perché anche affrontare il processo sarà una prova di coraggio, come quella che l'ha portata a reagire. A darle forza è stata la grande professionalità degli investigatori del pool antiviolenza del commissariato di Tivoli. Non solo per la bravura, ma per l'appoggio umano. Sono stati la sua roccia e ora sa che ne può uscire». Nelle stesse ore i poliziotti del pool hanno notificato un altro provvedimento per maltrattamenti in famiglia a un quarantenne di Guidonia. Divieto di avvicinarsi alla moglie e applicazione del braccialetto elettronico per il controllo.
 

Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA