A un mese e mezzo dal trillo della prima campanella del nuovo anno scolastico, nel Lazio resta da vaccinare oltre il 50% degli studenti della fascia 12-18 anni. Più di 125 mila ragazzi. La Regione spera che il compito venga sbrigato in larga parte dai pediatri, tra i quali trapela un certo scetticismo: in teoria la campagna vaccinale tra i giovani dovrebbe ripartire il 2 agosto, ma siamo nel pieno delle ferie, molte famiglie sono lontane da Roma, in villeggiatura, quindi le probabilità di procedere spediti con aghi e siringhe nelle prossime 3 settimane sono piuttosto basse.
Ecco allora il piano B, a cui sta lavorando lo Spallanzani insieme alle Uscar, le unità speciali di assistenza della Regione, in prima linea dall’inizio della pandemia con tamponi e vaccini. L’idea, spiega Francesco Vaia, il direttore sanitario dello Spallanzani, è di «indirizzare verso le scuole i nostri camper mobili, con team misti dello Spallanzani e delle Uscar, per garantire il vaccino alla quota residua di ragazzi non ancora protetta contro il Covid». I nuovi contagi, ricorda Vaia, «nel 90% dei casi riguardano ragazzi non vaccinati o vaccinati con una sola dose. Questa percentuale deve far riflettere e far insistere la sanità pubblica a vaccinare ancora di più». L’età media dei positivi nel Lazio è di 23 anni. Ecco perché alla Pisana lavorano per uno sprint.
Vaccini, gli ambulatori
Per fortuna dall’Ema, l’agenzia europea del farmaco, arrivano buone notizie: dopo Pfizer, è stato autorizzato anche il preparato Moderna per i 12-17enni. Indicazione subito recepita dall’Aifa. Ai pediatri è stato chiesto di anticipare le vaccinazioni dal 23 al 2 agosto, proprio per sfruttare le nuove scorte disponibili. Per il momento «verranno messe a disposizione di ciascun pediatra 4 fiale alla settimana che potranno essere ritirate presso le farmacie», ha scritto due giorni fa a tutti gli associati Teresa Rongai, la segretaria romana della Fimp (federazione italiana medici pediatri). Il punto è che i tempi, si diceva, non sono i migliori per le iniezioni. Ora che ci sono le dosi, nel mezzo delle vacanze, mancano pazienti disponibili a farsi inoculare.
Va detto che nella Capitale le iniezioni ai minorenni sono partite presto. A metà giugno. E così oggi la metà dei 250mila studenti over 12 ha ricevuto almeno una puntura. Senza contare i maturandi vaccinati agli open-day prima dell’esame di Stato. Tra gli insegnanti il Lazio è in cima alla classifica italiana sul personale immunizzato. E la sensazione è che il dibattito sull’obbligo vaccinale per i prof abbia dato un’ulteriore spinta: il 2 luglio i dipendenti senza dose erano 2.324. Adesso (dati del 25 luglio) ne restano appena 143.