Vaccino, slitta la consegna alle Asl del Lazio. Ecco il piano dei medici di base: fiale Pfizer a -70° ed entro cinque giorni

Domenica 10 Gennaio 2021 di Lorenzo De Cicco
Vaccino, slitta la consegna alle Asl del Lazio. Ecco il piano dei medici di base: fiale Pfizer a -70° ed entro cinque giorni

I nuovi vaccini anti-Covid erano attesi per domani, ma nei frigo delle Asl di Roma (e del resto del Lazio) non entrerà nemmeno una boccetta in più. Tutto rimandato, almeno, di 48 ore. «Problemi con le forniture, l’arrivo delle nuove scorte slitta dall’11 al 13 gennaio», ha spiegato Lorella Lombardozzi, la direttrice dell’Attività di Farmacovigilanza della Pisana, in una call con i responsabili delle varie aziende sanitarie. In Regione confermano: la terza fornitura, prodotta sempre dalla Pfizer-BioNTech, non arriverà l’11, cioè domani. Ma il 13. Sperando che nel frattempo non si registrino ulteriori slittamenti, che rallenterebbero seriamente la corsa del Lazio, fin qui capofila in Italia per numero di dosi somministrate. A sentire alcuni dirigenti delle Asl una frenata, di fatto, sarà quasi inevitabile, nelle prossime ore, dato che i super-frigo a -70° si vanno via via svuotando e i rimpiazzi tardano ad arrivare. «In alcune riunioni riservate - spiega un manager che segue da vicino la campagna di vaccinazione - si è discusso di come gestire nei prossimi giorni le dosi rimanenti e di “allungare” la coperta fino al 13». Non ci sarà un’accelerazione per poi ritrovarsi a secco per qualche giorno. E non va dimenticato un aspetto: nei congelatori bisogna lasciare abbastanza dosi per i richiami, che inizieranno a metà mese. Ieri il contatore dei vaccini del Lazio segnava 64.111 dosi inoculate a medici, infermieri, ospiti e operatori delle Rsa. Allo Spallanzani si è vaccinato il 95% del personale. L’ultima iniezione è toccata al direttore sanitario, Francesco Vaia.

A inizio febbraio la campagna farà un salto di qualità, dato che è fissato l’inizio delle vaccinazioni agli anziani con più di 80 anni, 377mila persone, il 62% con due malattie croniche. Non basteranno gli hub negli ospedali - finora nel Lazio ne sono stati attivati 20 - o le Uscar, le unità speciali che pure saranno coinvolte, andando a casa di chi non può spostarsi.

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Saranno decisivi i medici di base. Ma con quali fiale? Finora erano state escluse quelle Pfizer, proprio perché il siero va conservato in frigo speciali a -70°. Congelatori che hanno faticato a trovare persino gli ospedali, in tutta Italia. L’altro vaccino autorizzato, di Moderna, più facile da custodire, arriverà in quantità modeste, per ora: a metà mese nel Lazio è attesa una partita da 10mila dosi appena. La nuova fornitura Pfizer, quella slittata, permetterebbe 40mila iniezioni. Ogni tranche settimanale. Ecco perché i medici di famiglia si stanno attrezzando per gestirla. Con un occhio all’orologio: «Una fiala aperta - spiega Pier Luigi Bartoletti, il segretario romano della Fimmg (federazione dei medici di medicina generale) - dura al massimo 5 ore. Altrimenti c’è tempo fino a 5 giorni, 120 ore, conservandola in un frigo normale, tra i 2 e gli 8 gradi». Sarà fondamentale quindi che gli appuntamenti procedano senza intoppi. Gli over 80 passeranno dai medici di base anche per prenotarsi. Il sistema è allo studio in questi giorni. I dottori di famiglia poi saranno chiamati a fare la spola tra gli hub vaccinali e l’ambulatorio con i “siberini”, le borse frigo già usate per l’antinfluenzale.

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Le ispezioni dei Nas

Che fine fanno gli scarti delle dosi? L’allerta sui residui è alta. Dopo le segnalazioni di alcuni medici, i Nas hanno ispezionato gli ospedali romani, scartabellando i registri e analizzando le fiale usate, per capire se qualcuno ha sfruttato le ultime gocce delle boccette per qualche traffico parallelo. A Modena alcuni sanitari hanno iniettato le dosi «avanzate» a parenti e amici. Un rischio che il Lazio vuole fugare. «Una volta prelevate tutte le dosi - spiega l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato - alla fiala verrà aggiunta una sostanza colorante, Eosina o Blu di metilene, in modo da rendere inutilizzabile il residuo, che sarà distrutto. Così è game over».

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