Vaccino, non solo Covid. Influenza stagionale: sprint sulle iniezioni nel Lazio

Mercoledì 18 Agosto 2021 di Camilla Mozzetti
Vaccino, non solo Covid. Influenza stagionale: sprint sulle iniezioni nel Lazio

Non è scomparsa e non passa in secondo piano: anche quest’anno bisognerà fare i conti con un altro virus oltre al Sars-Cov-2 ed è quello dell’influenza stagionale. Motivo per cui la Regione è pronta a dar seguito alla campagna vaccinale a partire dal prossimo primo ottobre. I medici di famiglia e i pediatri di libera scelta hanno già ricevuto la bozza del protocollo operativo per mettere in atto la profilassi che, come tutti gli anni, viene portata avanti e garantita principalmente negli ambulatori dei camici bianchi. Negli ultimi mesi la priorità ha riguardato la lotta al Sars-Cov-2 con la campagna di vaccinazione che per settembre punta a coprire in doppia dose l’80% dei residenti nel Lazio.

Ma non è questo l’unico virus da cui bisogna proteggere soprattutto le persone anziane e i più fragili. C’è anche l’influenza stagionale e alcune sue forme temutissime come le polmoniti. Ancora c’è da capire se ad ottobre le persone - in primis gli operatori sanitari e gli over 80 - dovranno ricevere la terza dose di richiamo del vaccino contro il Covid ma di certo quest’anno non sarà accantonata la campagna contro l’influenza. Lo scorso inverno i casi crollarono vertiginosamente anche a fronte della massiccia copertura vaccinale garantita nel Lazio. 

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Pur con qualche settimana di ritardo - la campagna nel 2020 partì di fatto a novembre rispetto al crono-programma di ottobre - più del 75% dei residenti anziani e fragili fu vaccinato. Ed ora si tende a replicare quel risultato. La campagna dello scorso anno portò a proteggere dall’influenza 1.658.793 persone (880.347 a Roma) il 71,5% in più rispetto al 2019 quando ad essere vaccinati furono 966.776 residenti. Un ruolo fondamentale per il raggiungimento di questo risultato fu svolto dai medici di famiglia che vaccinarono nei loro ambulatori 1.312.583 persone. Anche adesso i camici bianchi sono pronti a mettersi a disposizione: «Il nostro impegno sarà massimo anche in questa stagione», spiega il segretario provinciale della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale Pierluigi Bartoletti. E come da prassi il loro impegno sarà economicamente riconosciuto dalla Regione. 

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Co-esistenza di malattie 

Nel dettaglio il Lazio ha acquistato 1.750.000 dosi di vaccino contro il virus influenzale. Nella bozza del protocollo si legge: «Nella stagione influenzale 2021-22 è da ritenersi probabile una co-circolazione di virus influenzali e Sars-Cov-2 pertanto si rende necessario ribadire l’importanza della vaccinazione antinfluenzale, in particolare nei soggetti ad alto rischio di tutte le età, per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra Sars-Cov-2 e influenza». Nelle categorie per le quali la vaccinazione è raccomandata con livelli di priorità rientrano gli operatori sanitari - compresi gli ospedalieri e quelli delle strutture di assistenza a lungo termine - gli adulti con un’età uguale o superiore ai 60 anni, con precedenza alle persone ricoverate nelle Rsa. Seguono poi «le donne che all’inizio della stagione influenzale si trovino in gravidanza - si legge nel protocollo - o nel periodo “post-partum”», i bambini con età superiore ai 6 mesi e fino a 6 anni e le persone dai 6 ai 60 anni affette da malattie croniche dell’apparato respiratorio, cardiopatici, diabetici, persone affette da epatopatie croniche, insufficienza renale, tumori, malattie congenite o acquisite (come l’Hiv) che comportano una carente produzione di anticorpi. Tra le altre categorie “target” infine i donatori di sangue, il personale delle forze dell’ordine nonché coloro i quali per lavoro sono a contatto con gli animali e dunque allevatori e macellatori.

 

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