Lazio, vaccino senza prenotazioni: e chiudono i grandi hub

La curva dei contagi scende e la Pisana modula la nuova strategia contro il virus

Mercoledì 16 Febbraio 2022 di Francesco Pacifico
Lazio, vaccino senza prenotazioni: e chiudono i grandi hub

Vaccinazione libera per tutti, senza prenotazione, anche nelle ore pomeridiane. Chiusura progressiva dei grandi hub. Concentrazione dei posti letto per i malati Covid in pochi ospedali (a Roma saranno lo Spallanzani, l’Umberto I e il Gemelli).

Guai a parlare di liberi tutti, ma con la curva dei contagi che scende, la Regione calibra la sua strategia per affrontare la pandemia. Ieri, infatti, i nuovi casi erano 7.407, +3.748 rispetto al giorno precedente, ma con una crescita dovuta soltanto al fatto che nel weekend c’è un calo nelle attività di tracciamento e comunque pari alla metà rispetto a due settimane fa. Il tutto mentre scende la pressione sugli ospedali (1.878 i ricoverati e 175 le terapie intensive occupate) e salgono i guariti (+9.388). Anche nel numero dei decessi (57) annunciato ieri, si sconta un ritardo nelle comunicazioni.

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ZONA BIANCA


Sì, perché con il ritorno verso la zona bianca (è atteso a marzo) cambiano le priorità sanitarie: aumentare le vaccinazioni tra i bambini e prepararsi a fronteggiare due pericolose eredità del coronavirus, come gli effetti del long Covid e il dover recuperare tutte le prestazioni non garantite proprio perché ospedali e ambulatori erano concentrati nella cura al virus. Parliamo di quasi un milione tra interventi rinviabili e screening per i cronici.
Primo step, in questa nuova logica, cancellare l’obbligo di prenotazione in tutti gli orari per le vaccinazioni. Spiegano dalla Regione che se è molto complesso pensare di scalfire lo zoccolo duro dei No vax (240mila nel Lazio che difficilmente cambieranno idea), diventa invece necessario immunizzare i più giovani: nella fascia tra i 5 e gli 11 anni, su oltre 400mila bambini, 223mila non hanno avuto neppure una dose. In quest’ottica aiuterebbe non poco i genitori poter portare i figli senza prenotazione e dopo il lavoro negli hub per le somministrazioni. Sempre sul fronte delle scuole, dopo Rieti, sarà esteso in tutte le province l’invio di camper davanti agli istituti.


Nel Lazio il 78 per cento della popolazione adulta ha ricevuto la dose booster. L’obiettivo della Regione è di arrivare a quota 90 per cento entro la fine del mese. Di conseguenza cala in maniera naturale la domanda dei vaccini, quindi non servono più neppure la settantina di hub in tutto il Lazio. Ieri, per esempio, ha chiuso quello di Ostia collocato al polo natatorio in sinergia con la federazione italiana nuoto. «Li ringrazio per il grande lavoro svolto: in dieci mesi sono stati somministrati oltre 160 mila vaccini», ha fatto sapere l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato. Ma non sarà il solo: l’obiettivo della Regione è quello di tenere, come grandi hub, aperti nei prossimi mesi solo quelli in strutture centrali come Policlinico, Tor Vergata o lo Spallanzani.
Intanto tra oggi e domani è attesa sempre dalla direzione Sanità del Lazio una circolare con la quale si comunica agli ospedali che già entro la fine della settimana le nuove accettazioni di malati Covid saranno concentrate in pochissimi nosocomi come lo Spallanzani, il Policlinico Umberto I e il Gemelli. Negli altri ospedali, via via che guariranno i pazienti Covid, i reparti devono tornare alle attività ordinarie. Anche perché, come detto, ora c’è da recuperare tutte le prestazioni saltate durante la pandemia.

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