Patentino Covid, piano del Lazio: si userà al cinema e in palestra, ingressi agevolati

Lunedì 18 Gennaio 2021 di Lorenzo De Cicco
Patentino Covid, piano del Lazio: si userà al cinema e in palestra, ingressi agevolati

Il patentino dei vaccinati Covid «potrebbe diventare come la cuffia per nuotare in piscina», dice l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. «Chi ce l’ha entra in vasca, gli altri no.

Un discrimine sano, a tutela della collettività, e che potrebbe essere utile a rilanciare i settori economici in crisi». Per esempio palestre, cinema, teatri. Spazi di vita, chiusi da mesi proprio per limitare i contagi, e che tanti smaniano di riconquistare, un po’ per volta, i titolari in primis. Fuori dalla metafora acquatica, dal governo alle Regioni, Lazio compreso, tanti si interrogano sul futuro dell’«attestato» d’immunizzazione, per chi avrà ricevuto prima e seconda dose del siero anti-virus. A Roma e nelle altre province non ci sarà una card, come invece propone in Campania il governatore De Luca. Tutto passerà da computer e smartphone: da metà febbraio il “patentino” si scaricherà sul fascicolo sanitario personale, sul sito LazioSalute, oppure tramite un’app che gli informatici della Pisana stanno già collaudando. Si accederà tramite lo Spid, il sistema d’identità digitale, le stesse credenziali già sfruttate, tra le altre cose, per i rimborsi del cashback.

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Gli spostamenti

L’attestato, dice chi sta seguendo la pratica in Regione, potrebbe essere sfruttato per gli spostamenti fuori dai confini del Lazio. Oggi l’Italia è frazionata in tre colori (col quarto, il bianco, appena decretato), ma quando la campagna di vaccinazione diventerà “di massa”, il certificato d’immunità potrebbe diventare un pass per muoversi più liberamente lungo lo Stivale. Lo stesso potrebbe valere per l’accesso a tanti settori del tempo libero, migliaia di attività oggi costrette a tenere abbassata la saracinesca. «Cinema, teatri, palestre - riprende l’assessore D’Amato - Se a livello governativo, o europeo, si opterà per un patentino, noi siamo pronti: potrebbe essere un discrimine positivo per regolare alcuni comparti. Pensiamo ai vaccini contro il morbillo a scuola: per iscriverti lo devi fare. O la cuffia in piscina: se ce l’hai entri, altrimenti no. Questo strumento potrebbe diventare cruciale quando la campagna avrà raggiunto numeri rilevanti». Forniture permettendo. «Per alcune rotte aeree, oggi vale la logica un biglietto-un tampone. Con il vaccino potrebbe accadere lo stesso per alcuni settori. Ora - conclude il responsabile della Sanità - anche noi aspettiamo di capire cosa farà il governo».

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Il commissario

In questo senso, la settimana scorsa è arrivata un’apertura da parte del commissario all’emergenza di Palazzo Chigi, Domenico Arcuri. «Penso che l’idea di un patentino vaccinale per rilanciare il ritorno alle attività al più presto non sia una cattiva idea - ha detto in conferenza stampa il 15 gennaio - Aspetto che ci sia una decisione definitiva su questo». Altre regioni si stanno attrezzando. In Campania, il presidente De Luca ha parlato di una carta con microchip per i vaccinati, mostrandone addirittura un prototipo: «Spero - ha detto De Luca - che tra qualche mese i cittadini la possano esibire per andare al cinema e al ristorante con più tranquillità, avendo la certificazione che sono stati vaccinati». Nel Lazio, per tornare in sala - che sia con i pesi o con le poltrone di velluto rosso - potrebbe bastare un pdf sul cellulare.
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Ultimo aggiornamento: 01:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA