Un mese, giorno più giorno meno, e se alla fine arriveranno le autorizzazioni il Lazio sarà pronto ad avviare dalla metà di dicembre la campagna vaccinale contro il Sars-Cov-2 per i bambini da 5 a 11 anni.
GLI SPAZI
Per quanto riguarda gli ambienti dove somministrare i farmaci, la Regione sembra propensa ad escludere i grandi Hub a favore di «centri appositi - spiega l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato - anche sedi vaccinali delle Asl e anche del Bambino Gesù», l’ospedale pediatrico al Gianicolo. Tra questi potrebbero poi rientrare anche gli “Ambufest”, gli studi dove proprio i pediatri ma anche i medici di famiglia prestano servizio nei giorni festivi. Nella Capitale saranno comunque individuati almeno una quindicina di spazi che saranno riservati proprio ai più piccoli e sarà avviata, contestualmente una campagna di informazione per i genitori. Il modello sarà poi replicato nelle altre province al fine di individuare delle sedi che coprano l’intero territorio e che vedranno scendere in campo proprio i pediatri.
LE MISURE
Intanto prosegue la campagna dei richiami per gli over 60 mentre il governo, per voce del ministro della Salute Roberto Speranza, ha annunciato l’allargamento, a partire dal primo dicembre, della platea agli over 40 (e quindi a tanti che hanno chiuso il primo ciclo con Astrazeneca) nonché l’obbligatorietà della terza dose per il personale sanitario e per gli operatori delle Rsa. Su questo punto proprio l’assessore D’Amato era stato chiaro indicando l’intenzione della Regione di sospendere tutti quei medici contrari al richiamo. Per il personale sanitario l’obbligo è previsto dalla legge per il primo ciclo ma ora è quasi certa l’estensione anche per la terza dose. «I medici - ha detto D’Amato - hanno il dovere morale di vaccinarsi». Intanto ieri i giudici amministrativi del Tar del Lazio hanno ritenuto legittima la sospensione dall’attività di medico di base da parte della Asl Roma 6 nei confronti di Mariano Amici, professionista “no vax”.
Ma come procede la campagna vaccinale? Le somministrazioni sono aumentate del 27% rispetto alla scorsa settimana. La maggior parte riguarda i richiami in terza dose (67%) ma c’è anche chi sta completando il ciclo oltre a coloro che lo hanno iniziato (8%). Anche perché la curva dei contagi continua stabilmente a salire: ieri sono stati registrati 796 nuovi casi, 23 in più sul giorno precedente. Quasi la metà dei nuovi positivi (325) si concentra nella Capitale. E se diminuiscono i decessi (a perdere la vita sono sempre i non vaccinati o i vaccinati in prima dose) e in parte i ricoveri, che tuttavia superano ancora le 500 unità, aumentano gli ingressi nelle Terapie intensive. I pazienti ricoverati in questi reparti sono 62, con un nuovo ingresso registrato nelle ultime 24 ore.
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