Vaccini Lazio over 80, mortalità in calo: soltanto l’1% si ricontagia

Martedì 27 Aprile 2021 di Flaminia Savelli
Vaccini Lazio, mortalità in calo: soltanto l’1% si ricontagia

Il numero dei decessi in calo e sintomi più lievi della malattia. Sono questi i primi risultati della campagna vaccinale nel Lazio. A tre mesi dall’avvio del programma, i medici delle Asl hanno riportato il report: «Il vaccino è efficace, i dati sulla mortalità lo confermano e i nuovi contagiati hanno sintomi lievi» conferma Pier Luigi Bartoletti, presidente della Fimmg di Roma e Lazio. Con le prime cifre che, almeno in parte, rassicurano sul contenimento del virus. Perché ora la platea degli immuni - tra vaccinati e chi ha sviluppato anticorpi per aver contratto il Covid- ha raggiunto quasi la quota dei due milioni di persone.

Il controllo sull’efficacia del piano vaccinale delle Asl è partito con gli over 80, ricoverati nelle Rsa. E con i medici, che per primi hanno terminato il ciclo di siero.

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Ma se il numero dei nuovi positivi cala ancora molto lentamente, c’è un ulteriore dato su cui i medici si stanno concentrando: chi, dopo la vaccinazione, è stato contagiato: «In queste settimane - conferma il presidente Bartoletti - stiamo registrando i casi di chi, seppur vaccinato, è risultato positivo, la percentuale è tra l’1 e il 2%. Ma quello che è emerso e ci da ulteriore conferma dell’efficacia, è che i sintomi sono lievi. Un’alterazione della temperatura o un leggero raffreddore, nulla di più». Resta però ancora da risolvere il “fattore tempo”.

Secondo i medici - vaccinatori, il numero degli immuni è ancora troppo basso: «Il virus avanza rapidamente, non abbiamo tutto questo tempo anche per l’incognita delle varianti» commenta Antonio Magi, presidente dell’ordine dei Medici del Lazio. Mentre il contatore regionale, ancora ieri, ha segnato oltre 30mila dosi somministrate. Ma resta il nodo da sciogliere su AtraZeneca e le fasce d’età. Come ha sottolineato il presidente della Pisana, Nicola Zingaretti: «Aifa - prenda decisione netta sulle fasce d’età a cui destinare i vaccini» .

La variante indiana 

L’ultimo allarme è scattato con l’arrivo della variante indiana. Un’altra mutazione del Coronavirus, dopo l’inglese e la brasiliana. Di cui però si sa ancora pochissimo. Anche se: «I vaccini che abbiamo a disposizione- sottolinea Magi - sono efficaci». Mentre gli ambulatori si stanno preparando al tracciamento. Il sospetto è che possa già essersi tra la comunità SikhIn di Latina: «E’ in corso una vasta indagine epidemiologica nei confronti della comunità Sikh che opera prevalentemente nel settore agricolo, I test sono stati inviati all’Istituto Spallanzani per i sequenziamenti per verificare ipotesi di varianti» ha scritto in una nota la Regione Lazio.
 

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