Turiste travolte e uccise a Roma da un pirata. «Wibe aspettava un figlio», era orfana di padre e madre

Le due turiste belghe investite mentre soccorrevano le vittime di un incidente: la chef era in dolce attesa di 16 settimane

Martedì 11 Ottobre 2022 di Alessia Marani e Camilla Mozzetti
Turiste travolte e uccise a Roma da un pirata. «Wibe aspettava un figlio», era orfana di padre e madre

ROMA Wibe ha 25 anni e una macchia di salsa di pomodoro che le sporca la fronte. Ha il viso imbronciato ma in verità gli occhi sorridono. Quando le scattarono quella foto la sua esistenza era stata già straziata da molti dolori, a partire dalla perdita dei genitori. Wibe Bijls all'epoca era ancora una ragazzina ma non si era data per vinta e così rideva della macchia sulla fronte e degli ostacoli che le si presentavano davanti. Tanto da tatuarsi la scritta, in italiano, La vita è bella. Maniche di camicia rivoltate fino ai gomiti, capelli legati, fascia a liberare la fronte e ad asciugare il sudore. Anche ora «che aspettava un figlio e con il suo compagno si erano lasciati - racconta Kelly, sua cara amica - non si era arresa». Sarebbe diventata madre, una «super-mamma», continua Kelly. E invece il suo corpo ora giace all'obitorio dell'Istituto di medicina legale de La Sapienza. Sarà l'autopsia, disposta dalla Procura di Roma, a decretare quella gravidanza che i suoi compagni conoscevano bene: «Sedici settimane e tanti sogni per il futuro», aggiunge Tina. Eccola allora Wibe che agli scherzi della vita rispondeva con convinzione sono più forte io. Lo aveva già dimostrato anche sul lavoro, dopo il diploma al Rhizo hotelschool di Courtrai (una cittadina di 75mila abitanti nelle Fiandre orientali) e quella qualifica di chef che tanta soddisfazione le aveva regalato. È stata anche per questa passione che Wibe era tornata in Italia - decisamente attratta dalla cultura enogastronomica del nostro Paese - in compagnia dell'amica Jessy Dewildeman, di un anno più piccola.

Roma, investite e uccise da un “pirata” poi rintracciato: morte due giovani turiste all’imbocco dell’A24. Stavano soccorrendo un'automobilista


IL PREMIO
Jessy aveva ricevuto quel viaggio in regalo dalla famiglia per cui lavorava come donna delle pulizie. «Era molto benvoluta e li aveva aiutati tanto», spiega ancora sotto choc la mamma, Evelyne Derumeaux, in attesa di raggiungere Roma per il riconoscimento. Anche il corpo di Jessy, infatti, si trova all'obitorio.
LA DINAMICA
Le due amiche erano arrivate nella Capitale soltanto venerdì scorso, per Jessy era la prima volta a Roma. Sarebbero dovute rientrare a casa ieri. Una gita nel Frusinate a Ferentino e un tour ai Musei Vaticani per ammirare la Cappella Sistina, poi l'assurdo appuntamento con la morte nella tarda serata di sabato. Webi e Jessy erano a bordo di una Panda presa a noleggio e stavano rientrando in albergo. All'altezza dello svincolo per Tor Cervara in direzione fuori dal centro della città, sulla A24, le due ragazze assistono a un incidente tra una Ford Fiesta e un'altra Panda. Quest'ultima si capovolge sulla strada, così decidono di accostare lungo il bordo per scendere e prestare un primo soccorso. Jessy fa parte anche di un'associazione di volontariato in Belgio e per il fratello minore Jason e per i genitori «non è una sorpresa che si sia fermata ad aiutare, non poteva essere altrimenti».

In quel momento però una Smart che, probabilmente, arrivava a gran velocità le ha travolte. Una di loro è sbalzata sull'altro lato della carreggiata. Sono morte entrambe quasi sul colpo, a nulla è servito l'intervento dei sanitari del 118 che hanno dovuto occuparsi anche delle altre tre persone rimaste coinvolte nel primo incidente e che poi sono state trasportate in codice rosso - ma non in pericolo di vita - negli ospedali Tor Vergata, Umberto I e San Giovanni.

Turista morta a Roma sulla A24, la mamma: «Jessy aveva un cuore d’oro. Ora ditemi come è morta»

L'uomo che era alla guida della Smart, un pregiudicato di 53 anni, F. M., queste le sue iniziali, si è dato alla fuga. Dopo avere investito e ucciso Wibe e Jessy ha abbandonato l'auto ed è fuggito a piedi. La polizia stradale ha impiegato meno di 24 ore per risalire a lui. Trovato a casa in un appartamento di Roma Est avrebbe ammesso, sulle prime, di avere investito le due ragazze per poi accampare giustificazioni. Ieri, è stato fermato e interrogato a lungo dagli agenti che stanno ricostruendo i suoi spostamenti dopo lo schianto per non lasciare adito a dubbi. Il 53enne, inoltre, è stato sottoposto anche alle analisi tossicologiche di cui si attendono gli esiti: c'è il sospetto che possa avere assunto droghe. L'uomo dovrà rispondere dei reati di duplice omicidio stradale con fuga e omissione di soccorso. E ieri sera è stato sottoposto a fermo di Pg.
 

Ultimo aggiornamento: 23:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA