Torre Flavia, oasi da sogno: arrivano anche i piovanelli, piccoli trampolieri che si fidano dell'uomo Foto

Martedì 31 Agosto 2021 di Emanuele Rossi
Torre Flavia, oasi da sogno: arrivano anche i piovanelli, piccoli trampolieri che si fidano dell'uomo Foto

Saltellanti come se avessero delle molle sotto quelle esili zampe. Danno molta più confidenza ai turisti, rispetto ad altre specie di uccelli migratori. E così, tra un ombrellone e l'altro, ecco spuntare fuori dei piovanelli tridattili, della famiglia dei limicoli, meno titubanti e paurosi rispetto ai fratini o corrieri, molto famosi da queste parti. Volatili acquatici simpatici, piccoli trampolieri, hanno scelto Ladispoli, la rinomata spiaggia della palude di Torre Flavia con precisione, per trascorrere qualche giorno in tranquillità.

La costa laziale è solo un punto di passaggio per loro perché il viaggio proseguirà verso il Nord Africa. Lo spiega il responsabile dell'oasi naturalistica per conto di Città Metropolitana. «Solitamente i limicoli  - dice  Corrado Battisti - non nidificano in Italia.

Gli adulti partono dal Nord Europa e si dirigono verso l'Africa. Magari di tanto in tanto si fermano per una sosta breve in Italia, e ora hanno preferito Ladispoli. In passato comunque era accaduto altre volte».

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I piovanelli non si allontanano dall'uomo, anzi, sembrano amichevoli e si lasciano fotografare senza ansie. Ci è riuscito un passante, Simone Cullari, che ha subito immortalato la coppia ripresa dal gruppo Facebook Amici di Torre Flavia. Così come Marina Cozzi, presidente del comitato Rifiuti Zero Ladispoli. «Davvero affascinanti conferma li ho incontrati anche la scorsa settimana. Da un po' evidentemente stazionano sull'arenile di fronte al monumento di Torre Flavia».

I piovanelli si nutrono di crostacei, molluschi, pulci di mare e anche pesciolini. «Che ci crediate o no - racconta ancora Battisti - uno di loro l'altro pomeriggio ha preso un piccolo cefalo dall'acqua portandoselo a riva e con estrema calma se l'è mangiato. Non si è mai spostato da lì, nonostante alcuni vacanzieri passeggiassero sulla battigia incuriositi dall'ospite».

Le associazioni osservano con attenzione il fenomeno. «A dire il vero non ci sorprende più nulla ammette Rita Paone, referente di Marevivo Lazio siamo stati presenti sull'arenile tutte l'estate per salvaguardare questo posto meraviglioso. La fauna e la flora lo rendono magico e ora dopo i fratini, che non hanno più bisogno di alcuna presentazione, accogliamo i piovanelli che si lasciano pure avvicinare».

Per tutelare l'area della palude, il Comune ha emanato diverse ordinanze. Due in particolare. La prima programmata per vietare l'introduzione dei cani, particolarmente ghiotti di uova dei volatili (così come rettili, volpi e gabbiani), e la seconda mirata a sospendere la pulizia in spiaggia con mezzi meccanici proprio per evitare il calpestio dei nidi. Lavoro affidato perciò ai tanti volontari di associazioni e comitati, muniti di rastrello, sacchetti e tanta pazienza. Palazzo Falcone rivendica i progetti per la difesa dell'oasi.


L'OASI
«Forse la carta vincente del nostro sito commenta Pierpaolo Perretta, vicesindaco e assessore al Demanio marittimo di Ladispoli è l'aver privilegiato nel tempo sia la specie umana che quella faunistica. Con grande passione è stato rafforzato l'aspetto naturalistico della costa, comunque fruibile anche ai turisti. È un punto di interesse persino per appassionati che praticano birdwatching. Rispetto al passato ci sono stati miglioramenti sulla sicurezza: a Ferragosto i falò sono stati eliminati in questa zona». E i fratini? Loro avevano già spiccato il volo a fine luglio dopo alcune prove tra una palma e l'altra sulla spiaggia Flavia. In base ad uno studio scientifico sono in grado di raggiungere l'Ucraina. Un fratino femmina era approdata a Ladispoli dal Mar Nero per riprendere la marcia in direzione della Crimea. Ha percorso 1600 chilometri in 180 giorni prima del pit stop sulla costa. Ed è tutto registrato in una cartina russa consultabile da chiunque su internet.
 

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