Boom di richieste per terze dosi e, soprattutto, tamponi a ridosso del Natale. Già tutto pieno, o quasi, per il 23 e il 24 dicembre nelle farmacie della Capitale. «I romani vogliono sentirsi più sicuri di non infettarsi o di non contagiare parenti e amici, specie i più fragili in occasione dei pranzi e delle cene in famiglia - spiega Alfredo Procaccini, vicepresidente nazionale e Federfarma Roma - sul fronte delle terze dosi, per esempio, siamo passati già in questi giorni dalle 60 somministrazioni per farmacia ogni settimana a 120, ovvero al doppio».
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TURNI EXTRA
I farmacisti si stanno attrezzando per fare fronte all’enorme mole di richieste. «Effettueremo turni straordinari e chiameremo altro personale per offrire il servizio più ampio e capillare possibile. L’orario di lavoro, dove si può, aumenterà. Ma già stiamo facendo grandi sforzi», afferma Procaccini. Lo scorso Natale c’erano regole ferree da rispettare: numero dei commensali contingentati a tavola e nelle case e il coprifuoco dalle 22.
«Quest’anno c’è il rischio di un tana libera tutti che potrà avere conseguenze molto pesanti sul fronte dei contagi - afferma il dottor Giuseppe Longo, storico farmacista di piazza Vittorio - perché anche effettuare un tampone a ridosso delle festività non mette al riparo da un possibile contagio. E neppure i vaccini bastano per scongiurare il pericolo di infettarsi per cui il mio personale consiglio è quello di rimanere scrupolosi nell’osservare le norme sul distanziamento e sull’igienizzazione delle mani e degli oggetti: a tavola sedersi distanti, meglio sistemare i bambini in un tavolo dedicato, arieggiare i locali prima e dopo la cena, pulire le superfici di uso comune, come maniglie e interruttori o i manici delle brocche».
La farmacia di piazza Vittorio effettua tamponi al ritmo di duecento, trecento al giorno. «Ma per il 23 e il 24 - continua Longo - la previsione è di arrivare a farne anche 5-600. Stiamo già ricevendo una media di cinquanta telefonate al giorno con la richiesta di prenotazioni o informazioni, la segreteria telefonica non ce la fa a contenerle. Ma ripeto: la certezza assoluta di non contagiarsi, con il rischio di trascorrere le feste in isolamento o quarantena, non esiste. Serve prudenza».