Un termovalorizzatore per Roma, Gualtieri: «Impianto in due anni e zero discariche»

Sorgerà a Santa Palomba, a sud della città. Potrà trattare 600 mila tonnellate all’anno

Giovedì 21 Aprile 2022 di Fabio Rossi
Un termovalorizzatore per Roma, Gualtieri: «Impianto in due anni e zero discariche»

La Capitale avrà il suo termovalorizzatore, entro due anni. Ad annunciarlo è il sindaco Roberto Gualtieri, durante la seduta straordinaria dell’assemblea capitolina sulla gestione del ciclo dei rifiuti e il piano industriale dell’Ama. «Con l’obiettivo ambizioso di zero discariche a Roma abbiamo deciso di realizzare un termovalorizzatore a completo controllo pubblico con le migliori competenze industriali», sottolinea Gualtieri. La scelta del Campidoglio rappresenta una svolta importante nella lotta per evitare l’emergenza rifiuti, con la Capitale sempre sull’orlo della crisi. «Roma è più pulita di come l’abbiamo trovata ma ben al di sotto degli standard che ci siamo prefissati - ammette l’inquilino di Palazzo Senatorio - I miglioramenti risentono della precarietà degli sbocchi e degli strumenti di raccolta».

Il piano

Ad accelerare la decisione dell’amministrazione comunale è il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla precedente giunta, quella di Virginia Raggi, che puntava al 70 per cento di raccolta differenziata per chiudere il ciclo di rifiuti.

Che, invece, è tuttora affidato alla spedizione della maggior parte dell’immondizia raccolta verso impianti anche molto lontani dalla Capitale, con spese ingenti. «Stiamo lavorando con il Governo e la Regione per permettere a Roma di chiudere il proprio ciclo dei rifiuti - spiega Gualtieri - con tutti gli strumenti necessari e di ricorrere alle procedure anche straordinarie per garantire rapidità, certezza ed efficienza, superando il vincolo posto dal piano regionale». E da ambienti vicini alla Regione il via libera sembra molto vicino, vista anche l’importanza strategica della scelta, così come sembra concreta la possibilità di inserire questo impianto nel novero dei progetti finanziabili con i fondi del Pnrr.

L’iter

L’orizzonte è quello del Giubileo del 2025: un evento di risonanza mondiale, per il quale la Città eterna non può farsi trovare in queste condizioni. L’area prescelta è la zona industriale di Santa Palomba, a sud della Capitale, al confine con i comuni di Pomezia, Ardea e Albano. Lì sorgerà un nuovo impianto in grado di trattare 600 mila tonnellate annue di rifiuti indifferenziati, che renderà necessaria soltanto una piccola discarica di servizio da 60 mila tonnellate. Secondo le stime del Campidoglio, il termovalorizzatore renderà possibile produrre il fabbisogno annuo di energia elettrica di 150 mila famiglie e risparmiare il gas utilizzato da 60 mila famiglia ogni anno.

Il dibattito

La svolta della Capitale riceve subito la benedizione di Enrico Letta: «Condivido e apprezzo la decisione di Gualtieri di dare una svolta alla politica dei rifiuti a Roma attraverso una strategia di valorizzazione energetica strutturale», commenta il segretario dem. Secondo Nicola Zingaretti, «Roma deve essere autosufficiente in tempi brevi o rimarrà sotto i rifiuti per sempre», sostiene il governatore, che per aiutare il Campidoglio dovrà adeguare lo schema attualmente in vigore nel Lazio. Superando anche i maldipancia degli alleati M5S: «Il piano rifiuti della Regione Lazio non prevede l’installazione di nuovi inceneritori», ricorda l’assessora regionale Roberta Lombardi. Ma il fronte politico favorevole al nuovo impianto è vasto: «L’importante è che a Roma finalmente si decida, dopo tanti dubbi e incertezze del passato, per un termovalorizzatore che permetterà di risparmiare, abbassare le tariffe per i cittadini e produrre energia dai rifiuti», sottolinea Raffaele Ranucci, ex senatore dem e promotore della lista civica per Gualtieri. Di «ottima decisione» parla Carlo Calenda, leader di Azione ed ex candidato sindaco della Città eterna. Anche dal centrodestra si plaude alla scelta, rivendicandone la paternità: «Gualtieri dà ragione alla Lega e annuncia la realizzazione di un termovalorizzatore», dice la deputata del Carroccio, Barbara Saltamartini. Si smarca però Fratelli d’Italia, con il capogruppo capitolino Giovanni Quarzo: «Questa tecnologia è ormai obsoleta e superata - sostiene l’esponente di Fdi – Gualtieri evidentemente ignora l’esistenza di gassificatori e dissociatori molecolari al plasma, impianti industriali di nuova generazione già molto diffusi in Usa e Asia».

Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 11:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA