«La Regione Lazio ha emanato l’ordinanza in cui dispone l’esecuzione dei test antigenici presso gli studi sia dei pediatri di libera scelta che dei medici di medicina generale. Si tratta di un provvedimento rischiosissimo perché la stragrande maggioranza degli studi si trova all’interno di edifici privati, abitazioni civili, con forti criticità dovute alla possibile diffusione di contagio da Covid-19».
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«Auspichiamo un pronto inizio ed un rapido iter per l'accordo integrativo regionale in modo da affrontare e superare le varie criticità a garanzia degli assistiti e di noi pediatri di libera scelta. Restiamo comunque disponibili ad effettuare i tamponi fuori dagli studi medici non sicuri a garantire la pubblica salute. Presso le strutture Asl o altre sedi, ad esempio, sarebbe possibile purché venga assicurata la fornitura di idonei dispositivi di sicurezza nonché la formazione specifica che permetta di eseguire correttamente i tamponi e fornisca le indicazioni per il corretto utilizzo dei dpi (vestizione, svestizione e smaltimento), sempre compatibilmente con l’impegno inderogabile di assicurare l’assistenza professionale a favore dei pazienti in carico. Tutto questo, al netto dei colleghi over 65 o con patologie pregresse, che li rendono a rischio, e previo test degli anticorpi a tutta la nostra categoria che permetterebbe di avere una fotografia dei pediatri che hanno già contratto il virus e quindi meno a rischio», concludono i pediatri.