Roma, tenta di gettarsi dalla finestra a scuola: liceale salvata da una bidella. ​Tragedia sfiorata al Tasso

Sabato 6 Febbraio 2021 di Flaminia Savelli
Roma, tenta di gettarsi dalla finestra a scuola: liceale salvata da una bidella. Tragedia sfiorata al Tasso

Stava svolgendo un compito in classe quando ha chiesto il permesso di uscire dall’aula e andare al bagno. Cosa sia accaduto pochi, pochissimi, istanti dopo è ancora da accertare. La ragazza, una studentessa del biennio, una volta arrivata in bagno si è sporta dalla finestra. Solo l’intervento di un’addetta alla sorveglianza ha impedito alla giovane di lanciarsi nel vuoto: l’ha vista sporgersi dalla finestra mentre stava terminando un turno di controllo. Non appena ha realizzato cosa stava per accadere è corsa verso di lei, stringendola da dietro e allontanandola dalla finestra. A quel punto ha lanciato un grido che ha messo in moto la macchina dei soccorsi. Il tentato suicidio ha sconvolto la scuola, il liceo Torquato Tasso nel centro storico della Capitale: la richiesta di aiuto nell’elegante palazzina di via Sicilia è scattata la mattina del 26 gennaio. I primi a intervenire in soccorso della studentessa sono stati, insieme alla sorvegliante, alcuni docenti.

La ragazza è stata quindi trasportata in ospedale. 

Tentato suicidio a scuola, la ricostruzione

Grazie al tempestivo intervento dell’ausiliaria, la studentessa non ha riportato alcuna ferita. Ma è comunque tutt’ora in ospedale, ricoverata nel reparto di neuropsichiatria assistita da medici e psicologi incaricati di accompagnare la ragazza e la famiglia in un difficile percorso. Resta infatti da chiarire cosa l’abbia spinta a un passo dal vuoto. Da quanto emerso fin qui, l’adolescente non aveva problemi di rendimento scolastico. Anzi, era tra le più brillanti nella materia su cui la classe stava svolgendo il compito. I compagni di studi e i docenti, ancora scioccati per il drammatico gesto, hanno riferito che quella mattina sembrava “serena e tranquilla”. Nessun indizio dunque, eppure qualcosa è accaduto per spingerla davanti a quella finestra. All’amica che l’ha abbracciata e che le ha tenuto la mano fino all’arrivo dell’ambulanza, non ha detto nulla. Non una parola: «Singhiozzava- ricorda la compagna- era inconsolabile, sembrava assente».

I prossimi giorni saranno determinanti per stabilire come procedere e molto dipenderà dal rapporto dei medici, da cosa emergerà dai colloqui con gli psicologi dell’ospedale. Solo a quel punto verrà inoltrata un’informativa alle forze dell’ordine. Per il momento la vicenda è stretta nel massimo riserbo, la scuola e la famiglia sono in contatto. I docenti in questi giorni hanno ascoltato a lungo le amiche più strette della studentessa per ricostruire le ultime settimane della ragazza. Ma la narrazione è ancora piena di punti bui. Anche secondo le amicizie più intime, la giovane non avrebbe manifestato nessun particolare disagio. 

Mentre, a due anni dalla sua morte, è arrivata la svolta nel suicidio del 17enne. Lo studente, in un liceo dell’Eur, che dopo mesi di umiliazioni da parte del suo insegnante di matematica, si era ucciso nel garage di casa. A confermare quanto ricostruito dagli investigatori, sono stati i compagni di classe. Agli agenti della squadra Mobile hanno raccontato l’ultimo anno scolastico del 17enne. Fornendo elementi determinanti per iscrivere il docente nel registro degli indagati con la pesantissima accusa di maltrattamenti e istigazioni al suicidio.

flaminia.savelli@ilmessaggero.it
 

Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 09:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA