Studente Usa ucciso nel Tevere, chiesto ergastolo per clochard che lo spinse

Giovedì 23 Maggio 2019 di Adelaide Pierucci
Studente Usa ucciso nel Tevere, chiesto ergastolo per clochard che lo spinse

La spinta nel fiume è stata data per uccidere e chi ha compiuto quel gesto va condannato al massimo della pena. La procura oggi ha chiesto di condannare all’ergastolo il punkabbestia Massimo Galioto a processo per la morte di Beau Solomon, lo studente universitario statunitense di 19 anni fatto cadere nel Tevere il 30 giugno del 2016 e ritrovato senza vita due giorni dopo. 

Studente americano morto nel Tevere, un video inchioda Galioto: «Con quella spinta voleva ucciderlo»
 

 


La richiesta è stata avanzata dai pm Nadia Plastina e il pm Gennaro Varone che proprio nell’ultima udienza hanno deciso di inquadrare l'omicidio non più come preterintenzionale ma volontario.
L’aggravamento dell’imputazione e arrivata dopo la proiezione in aula del video, ricavato da un sistema di sicurezza puntato sotto Ponte Garibaldi, che riprendeva la tragedia. Mentre Beau è circondato da quattro persone, si nota in lontananza un'ombra uscire dal buio e spingere di scatto la vittima giù in acqua, così come cristallizzato da una perizia dei carabinieri sulle immagini. Un atto volontario, per il pm, e commesso da Massimo Galioto. Per il punkabbestia è scattata di nuovo  così l’accusa originaria. Il punkabbestia era stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario, imputazione poi bocciata dai giudici del Riesame. I giudici della corte di assise potrebbero decidere in giornata.
Per il difensore di Galioto Michele Vincelli, “dal video si vede che l'unica persona che si avvicina a Beau Solomon e che entra in contatto con lui emerge dall'ombra e non è per niente entrato con la vittima precedentemente”. Galioto nel frattempo è libero e ha assistito all’udienza. Accanto i genitori della vittima arrivati dagli Stati Uniti. 





 

Ultimo aggiornamento: 14:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA