Crisi, la spesa diventa “last minute”: code per i prodotti in scadenza. «Nei mercati rionali tutti in fila per lo sconto»

Dall’Esquilino a Cinecittà, molti aspettano l’orario di chiusura: «Prezzi più bassi»

Venerdì 16 Settembre 2022 di Giampiero Valenza
Crisi, la spesa diventa “last minute”: code per i prodotti in scadenza. «Nei mercati rionali tutti in fila per lo sconto»

Andrea ha il banco del pesce al mercato di Appio Claudio. Tutti i giorni aspetta che un suo cliente gli dia i 600 euro del pesce che aveva acquistato per lo scorso cenone di Natale. «Passa qui ogni settimana, e tutte le volte mi dice di aspettare», racconta. Sono scene ormai entrate nell’ordinarietà dei mercati romani, nel pieno della crisi energetica e dei rincari delle materie prime. Sono quasi le 13 e c’è chi si avvicina al banco della frutta e verdura della signora Pina cercando di trovare le offerte dell’ultimo minuto. Lei prepara una cassetta: dentro mette due cespi d’insalata, una busta di pomodori ciliegino, un paio di finocchi, una verza, la rucola. Sono per la vendita “last minute”, per chi viene a cercare quei prodotti che altrimenti si dovrebbero smaltire in altra maniera. «Vengono all’ultimo minuto e c’è anche chi fa le contrattazioni - dice - mi dicono ”La bieta è a 2,50 euro, me la può mettere a 2?». Nei mercati queste notizie fanno il tam tam e per le occasioni dell’ultimo minuto ci sono anche le persone in fila. Giuseppe ha il banco da macellaio al mercato Carlo Calisse di Cinecittà.

Qualcuno chiede di prendere la merce e di “mettere in conto”. Ma «non è più il tempo per farlo: una volta era più facile - dice - Oggi lo facciamo solo per i più fidati. Saranno quattro o cinque persone». Anche Luigi è diffidente: insieme alla moglie Marina ha il banco di frutta e verdura in via Magna Grecia. «Sono qui da cinquanta anni. C’è chi si fa credere poveretta ma che tale non è, che viene vestita “da mercato”, quando poi qui nel quartiere ha due appartamenti - sottolinea - Io tendo ad escluderle, e di dare lo scarto, il venerdì e il sabato, a un’associazione benefica per chi ha veramente bisogno». 

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GLI ACCORGIMENTI

Il prossimo 29 settembre sarà la terza Giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari. In questo triennio è cresciuta tantissimo la consapevolezza: sono 2.600 i commercianti romani che hanno scelto di aderire a Too Good To Go, l’app antispreco nata in Danimarca nel 2015 che permette a chi vende prodotti alimentari di poter proporre una selezione “a sorpresa” di prodotti e piatti freschi rimasti invenduti a fine giornata e che non possono essere rimessi in vendita il giorno successivo. Negli ultimi sei mesi la App, solo sulla Capitale, ha registrato un aumento delle richieste del 20%. Il I Municipio fa la parte del leone: sono 260 gli esercenti che hanno aderito. A seguire, il V (con 181), l’VIII (con 172) e poi tutti gli altri. Questo sistema lo usa proprio Andrea, il pescivendolo dell’Appio Claudio. «Questa busta di pesce con pannocchie, sgomberi, triglie e calamari per la frittura, filetti di platessa la metto in vendita sulla App a 7,90 euro - dice - Dovrei venderla a 17,50, ma non ce la faccio. Gli incassi che arrivano mi permettono di avere 400 euro con i quali posso pagare la luce del banco».

 

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