Scuola Roma, i contagi svuotano le aule: non si presenta il 40% degli studenti. Mancano prof e supplenti

Più defezioni per elementari e medie. Alle superiori assente il 15% dei ragazzi

Martedì 11 Gennaio 2022 di Flaminia Savelli
Scuola Roma, i contagi svuotano le aule: non si presenta il 40% degli studenti. Mancano prof e supplenti

Classi semi vuote e cattedre scoperte. Con l’impennata della curva dei contagi spinta dalla variante Omicron, i presidi del Lazio avevano previsto un rientro per alunni e docenti nel caos.

E così ieri è stato in tutte le scuole dove il numero degli studenti (positivi, in quarantena o solo per timore dei genitori) che non si sono presentati al primo suono di campanella è lievitato nel corso della mattinata.

 

Risultato, precisano i dirigenti scolastici, dello screening di massa della popolazione studentesca. Una misura concordata con la Regione Lazio, necessaria per arginare la quarta ondata della pandemia. Tanto che, già dalla scorsa settimana, gli istituti si sono organizzati per assicurare ai ragazzi positivi al Covid o in isolamento, la Dad già dal primo giorno di scuola.

I NUMERI


Nel primo pomeriggio di ieri sono arrivate le stime delle assenze, in maggior numero nelle scuole elementari e medie dato che la vaccinazione dei giovanissimi procede a rilento nonostante i ripetuti appelli di pediatri e medici. Dunque: il 40% degli under 13 non era in aula ieri mattina. Come all’Istituto comprensivo Francesca Morvillo di Tor Bella Monaca: su 1000 studenti, in 400 sono rimasti a casa. Numeri più contenuti, e comunque allarmanti, alle scuole superiori dove secondo Assopresidi la media di assenze è del 15%. Con un’incidenza maggiore in alcuni licei: al liceo scientifico Avogadro di via Brenta a Corso Trieste, su 48 sezioni, 35 sono già in didattica digitale integrata. La dirigente scolastica Katia Tedeschi, ha quindi spiegato i motivi: «Sono 76 i casi segnalati di positività, 66 positivi e 10 contatti stretti». Stesso copione anche al liceo scientifico Isacco Newton di viale Manzoni a San Giovanni: su 1.150 alunni, 81 sono attualmente positivi al Covid e 100 in isolamento per un contatto diretto. Un allarme che era scattato già durante le vacanze di Natale: il 5 gennaio dai registri scolastici erano arrivati già 10 mila certificati medici nelle segreterie.

«Nell’ultima settimana i numeri sono raddoppiati, non siamo sorpresi» commenta Cristina Costarelli di Assopresidi: «Da una parte - spiega - c’è stato un aumento dei tamponi, era perciò prevedibile l’aumento dei casi anche perché molti ragazzi sono positivi e asintomatici. Dall’altra però, stiamo attraversando una fase delicata della pandemia. Con un paio di settimane di Dad per tutti, la curva si sarebbe forse raffreddata. Ora dobbiamo gestire diverse emergenze, tra cui quella delle cattedre scoperte. A causa del Covid anche i professori sono bloccati a casa e trovare i supplenti è un’impresa».

LAUREANDI IN CATTEDRA

Esaurite le liste dei supplenti, ai dirigenti scolastici non è rimasto che chiamare i laureandi e gli universitari iscritti all’ultimo anno. Un’emergenza nell’emergenza. Con una voragine, quella creata dai prof positivi o in quarantena, a cui si sono sommati i no vax che sono attualmente sospesi dal servizio. Sono 1.500 quelli che non hanno presentato la certificazione richiesta con la prima stretta dell’obbligo vaccinale (15 dicembre). «I ragazzi in classe, e in Dad, devono essere seguiti. Per matematica e le altre materie scientifiche non ci sono più supplenti: abbiamo attivato le liste universitarie» conclude Costarelli. Ora l’obiettivo dei presidi è di resistere, con le lezioni in presenza. 

Ultimo aggiornamento: 18:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA