Scuola, prevenzione antincendio: a norma soltanto un istituto su 5

Lunedì 26 Agosto 2019
Scuola, prevenzione antincendio: a norma soltanto un istituto su 5

La prima tranche di lavori è partita eppure quando tornerà a suonare la campanella nelle scuole di Roma dai nidi ai licei un istituto su 5 si troverà a trascorrere l'ennesimo anno scolastico senza che sia tecnicamente a norma a causa dell'assenza di quel foglio che porta in apice la siglia Cpi. Un acronimo che si spiega in questo modo: Certificato prevenzione incendi. Documento dirimente per stabilire la sicurezza di una scuola e per dimostrare la capacità di un istituto di affrontare un possibile rogo, grazie alle uscite di sicurezza o agli estintori funzionanti.
Domani il Campidoglio per mano della commissione Scuola, presieduta dalla consigliera grillina Maria Teresa Zotta, avrebbe dovuto analizzare lo stato dei cantieri ancora aperti per dire a che punto sono i 15 Municipi nell'adeguamento antincendio. Se, in sostanza, al ritorno sui banchi, le scuole soprattutto quelle gestite dal Comune e dunque nidi, materne, elementari e medie sapranno rispondere adeguatamente all'obbligo di legge che tuttavia ha fissato una proroga al 31 dicembre 2019 per l'ottenimento del Cpi. Ma tra 24 ore non ci sarà nessuna risposta almeno formale perché la commissione è stata annullata. Tuttavia non è difficile analizzare la situazione attuale.

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LE RISORSE
Nel 2018 l'amministrazione di Virginia Raggi isolò a Bilancio diverse risorse per poter avviare i bandi e i seguenti cantieri necessari a mettere in sicurezza, non solo dal punto di vista normativo, le scuole della città. Che sono più di 1.400 e raccolgono ogni anno più di 200 mila bambini e alunni. Di questi istituti prima dell'estate almeno il 50% secondo le stime di tecnici e uffici dipartimentali , era sprovvisto del certificato sull'antincendio. La promessa è stata quella di avviare i cantieri, che in moltissimi Municipi sono partiti: autorizzati in tutto una quarantina di interventi. Ciononostante, i lavori sono ancora in corso e non basteranno a censire la sicurezza della totalità degli istituti.

I NUMERI
Prendiamo ad esempio il IV Municipio, zona Casal Bruciato, Tiburtina, Colli Aniene. In questa periferia ci sono all'incirca 130 plessi ma con le risorse isolate, gli interventi eseguiti o in fase di ultimazione sono una ventina. Non va meglio neanche in Centro dove su 48 scuole da adeguare soltanto una struttura ha il certificato antincendio. Si tratta del nido Maggiolino, costruito poco tempo fa e per questo in regola con tutti i certificati. Gli altri 11 nidi, invece, saranno adeguati entro la fine dell'anno ma resteranno in ballo tutti gli altri istituti per i quali serviranno risorse, progetti, e lavori. In XI Municipio zona Marconi, Portuense, Trullo 7 nidi apriranno in ritardo proprio a causa di cantieri tuttora aperti, che non si chiuderanno prima del 2 settembre, giorno in cui i piccoli da 0 a 3 anni, dovrebbero tornare a scuola. Nelle scorse settimane è andato in scesa un serrato braccio di ferro tra le famiglie e l'amministrazione che alla fine ha promesso di accelerare i tempi e dislocare i piccoli alunni in altre strutture soltanto per i primi quindici giorni di settembre.

ALLE SUPERIORI
Discorso a parte, infine, per i licei e gli istituti tecnico professionali. «La situazione è allarmante tuona il numero uno dei presidi, Mario Rusconi la maggior parte delle scuole non ha il certificato sulla prevenzione dagli incendi, mentre tantissime sono le criticità strutturali e da anni chiediamo invano un'anagrafica sullo stato di salute delle scuole ma gli enti preposti non l'hanno mai prodotta». La Città Metropolitana aveva azzardato una stima: «Gli «interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari a garantite le condizioni di sicurezza e di salvaguardia dell'incolumità dell'utenza scolastica scriveva tempo fa il direttore dell'VIII dipartimento Edilizia scolastica e programmazione dell'ex provincia rispondendo a un'interrogazione della Lega è pari a 864.111.000 milioni di euro».

Camilla Mozzetti
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