Scuola Roma, svolta a settembre: assunti 17mila nuovi prof. Coperto fino all’80% delle cattedre

Gli insegnanti freschi di concorso saranno chiamati dagli istituti medi e superiori

Domenica 12 Giugno 2022 di Flaminia Savelli
Scuola Roma, svolta a settembre: assunti 17mila nuovi prof

Cattedre vuote e ore di buco perché manca il prof saranno solo un ricordo lontano. O almeno, questo è l'obiettivo per il prossimo anno quando entreranno in servizio 17 mila insegnanti tra scuole medie e superiori.

Freschi di concorso: 2.639 che stanno sostenendo quello ordinario. E altri 14.420 per l'esame straordinario, bandito dal Miur e rivolto al personale docente che ha maturato almeno 3 annualità di servizio.

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«Si cambia passo» annuncia Mario Rusconi, presidente di Assopresidi: «Con questi numeri siamo certi di poter arginare la carenza di docenti che la pandemia ha acuito». Lo scorso gennaio infatti, in piena quarta ondata tra docenti contagiati e supplenti in quarantena, per tre settimane 2 mila classi sono rimaste scoperte. Un'emergenza nell'emergenza. Ma quello delle docenze scoperte è un annoso problema. Ora però, con questa ultima infornata, al termine delle sessioni di esame la coperta dei prof si allungherà. Anche se, bisognerà tenere ancora conto di alcuni fattori: «Non tutti i candidati accetteranno la chiamata di ruolo. Si tratta di chi, in attesa del concorso, ha avviato altri percorsi lavorativi. Tuttavia, con questi numeri saremo in grado di coprire fino all'80% delle cattedre» precisa Rusconi. Non resta dunque che attendere il termine dei concorsi e le chiamate delle scuole.


LE CONTROMOSSE
Nei due anni di pandemia, i presidi a più riprese hanno dovuto fare i conti con la carenza di personale scolastico. Con l'elenco dei prof e dei supplenti contagiati o in isolamento che a gennaio aveva toccato il tetto dei 2 mila. Di volta in volta, le scuole sono state costrette a correre ai ripari con soluzioni alternative per assicurare ai ragazzi l'insegnante. Non un compito semplice. Ecco perché addirittura, era stata avanzata l'ipotesi di richiamare in servizio anche gli insegnanti in pensione. Nomine su base volontaria e senza retribuzione. Replicando la misura che era stata appena avviata in Gran Bretagna: le autorità inglesi infatti, temendo un aumento dei contagi e la mancanza di professori, avevano chiesto agli insegnanti in pensione di rendersi disponibili per l'emergenza.


Ancora: per le scuole elementari e medie all'inizio dello scorso anno scolastico, quando i numeri delle cattedre rimaste vuote non era stato coperto con la chiamata dei supplenti, sono stati reclutati laureandi e neo laureati.
Tra il 2019 e il 2020, con le graduatorie esaurite e i concorsi fermi al palo, l'unica alternativa è stata quella di far salire in cattedra gli studenti universitari. Un reclutamento, anche in questo caso, d'emergenza. Una soluzione prevista dal Ministero dell'Istruzione che aveva previsto un nuovo regolamento con nuove Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps) degli studenti universitari. Così, quando i dirigenti scolastici sono rimasti senza prof di ruolo, hanno reclutato laureandi in scienze della formazione primaria. «Contiamo ora di tornare alla normalità - conferma il presidente Rusconi - la pandemia ha influito in maniera significativa sull'organizzazione, sugli orari e sulle pianificazioni che più volte sono state cambiate a seconda delle regole sanitarie. Senza contare il grande impatto che ha avuto la Didattica a distanza. Ma da settembre - sottolinea Rusconi - contiamo di tornare davvero alla normalità. E con questi nuovi ingressi negli elenchi, a un corpo docenti al completo e per tutti le classi».
 

Ultimo aggiornamento: 15:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA