Cinquanta scuole, 17 mila tamponi salivari pronti che arriveranno a 30 mila e una squadra di piccoli studenti già individuati. Domani si torna a scuola: tutti in presenza e dal giorno seguente la Regione avvierà anche la campagna con i test salivari al fine di monitorare e tracciare l'andamento del Sars-Cov-2 in un target di popolazione che, al momento, è escluso dalla vaccinazione.
Scuola, i plessi
Le cosiddette salivette, ovvero i tamponi salivari, sono già arrivati.
I numeri
Nell'Asl Roma 1 la campagna interesserà più di 2.800 bambini dai 6 ai 12 anni, nella Roma 2 - la più grande della Capitale - i piccoli coinvolti saranno oltre 3.600, mentre nella Roma 3 si contano più di 1.800 bimbi. Ancora: per quanto riguarda l'hinterland e la provincia di Roma l'Asl Roma 4 procederà con lo screening di circa 4 mila bambini, la Roma 5 con più di 1.500 e l'Asl Roma 6 con oltre 1.700 studenti. Numeri elevati anche nelle restanti provincie del Lazio e calibrati in base alla popolazione di riferimento. A Frosinone rientrano nella campagna circa 1.400 bimbi, a Latina 1.800, a Viterbo circa 870 e a Rieti 400. Sotto il punto di vista procedurale le prime analisi saranno svolte direttamente dai sanitari dei vari Sisp, i Servizi di igiene e sanità pubblica per dare modo anche alle famiglie di comprendere i semplici meccanismi. A loro saranno poi forniti anche dei tutorial per svolgere il tampone a casa. Dopo il primo ciclo, infatti, i prelievi saranno svolti singolarmente dai genitori: le Asl consegneranno alle scuole i kit che verranno poi affidati alle famiglie. Il prelievo è semplice: i genitori non dovranno far altro che mettere nella bocca del proprio figlio una salivette al mattino senza che il bambino si sia lavato i denti, lasciarle per un paio di minuti, prenderla con dei guanti e riporla nei contenitori che saranno poi ritirati per il processamento. Per il risultato ci vorranno 24 ore, i test saranno analizzati sia con il processo solito per i molecolari sia con quello per gli antigienici strizzando gocce di saliva su appositi apparecchi al fine di avere un controllo incrociato. «L'attendibilità dei risultati - commenta il direttore del Sisp dell'Asl Roma 1, Enrico De Rosa - è molto precisa».
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