Roma, mancano 200 bus per il rientro a scuola: torna l'ipotesi dei privati

Venerdì 7 Agosto 2020 di Francesco Pacifico
Roma, mancano 200 bus per il rientro a scuola: torna l'ipotesi dei privati

Duecento bus da trovare entro settembre, quando riapriranno le scuole. Per evitare ingestibili rischi di assembramenti. Tanto che il Comune è pronto a rilanciare le navette effettuate con i pullman turistici. Gli stessi messi in strada all’avvio della Fase 2, senza grandi risultati e apprezzamento degli utenti.

LEGGI ANCHE Regione Lazio, D'Amato: «Esami a campione sugli studenti e ipotesi mascherine all'aperto»

Complice la necessità di garantire il distanziamento all’interno delle vetture - nelle linee guida della Regione si parla della possibilità di ospitare il 60 per cento del numero dei passeggeri omologati - Roma potrebbe andare in tilt a breve. E la cosa preoccupa non poco il Campidoglio, che martedì scorso, attraverso gli uffici del Dipartimento dei trasporti, ha chiesto un vertice in Regione proprio per trovare soluzioni che al momento sembrano complesse.

Nella Capitale sono oltre 600mila gli studenti, che frequentano gli istituti romani dalle scuole per l’infanzia fino alle superiori. Ai quali vanno aggiunti almeno 200mila universitari. Di questi - dalle medie in su - oltre 350mila vanno a lezione con i mezzi pubblici: bus e metropolitane o combinando le corse dei due diversi vettori. Atac ha nella sua flotta ufficialmente oltre 1.400 mezzi, ma questo numero è soltanto virtuale: i filobus sono tutti fermi e ogni giorno una vettura su quattro, dopo essere uscita per effettuare il servizio, deve fare ritorno in officina per problemi di manutenzione. Anche con gli oltre 400 bus che il Campidoglio ha annunciato di voler mettere a disposizione della sua municipalizzata entro i prossimi mesi, le cose non cambiano. 

ORARI SCAGLIONATI
Con la “Fase 4”, quella che oltre alla riapertura delle scuole vedrà molte attività ridurre lo smartworking, dovrebbero esserci in circolazione ogni mattina circa 700mila romani, che si muovono soltanto con i mezzi pubblici di superficie. Di conseguenza, anche con lo scaglionamento degli orari d’ingresso negli istituti e negli uffici, Atac avrebbe calcolato che sarebbero necessarie 200 vetture in più a quelle esistente per garantire a tutti un posto. Cioè un decimo in più di quelle nel parco veicoli. Senza contare che l’Agenzia per la mobilità, che sta studiando un piano per gestire al meglio la ripartenza dopo le ferie estive, avrebbe già fatto sapere che visti i posti disponibili sugli autobus - in media una trentina - a ogni corsa serve raddoppiare l’offerta. Altrimenti si rischiano lunghe file alle banchine oppure - ancora peggio - assembramenti a bordo.

In via Prenestina provano a fare di necessità virtù. Se da un lato dovrebbero essere una trentina le cosiddette linee scolastiche aperte per settembre, dall’altro c’è la volontà di mettere in strada tutti i mezzi a disposizione, ma anche di migliorare lo standard delle lavorazioni in officina, per evitare che un bus su quattro poi debba restare fermo per manutenzione. In quest’ottica dovrebbe anche essere “ritardato” il turn-around tra le macchine in via di consegna e quelle obsolete - in media i bus di Atac hanno un’anzianità superiore ai 13 anni - e sempre più prossime alla rottamazione.

Il Comune è pronto a rilanciare un’idea che era stata già messa in campo a maggio con le prime riaperture: cioè “affittare” di nuovo pullman delle compagnie private, che in queste fase scontano l’assenza dei turisti. Una simile soluzione è stata già presa dalla Regione, che ha stanziato 10 milioni per raddoppiare le corse di Cotral. Anche di questo si parlerà nel prossimo vertice tra il Campidoglio e la Pisana.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA