Scritte anti-semite, a Pomezia in tantissimi al flash mob contro il razzismo

Mercoledì 19 Febbraio 2020 di Moira Di Mario
Un momento del flash mob a Pomezia
Un flash mob colorato per dire No all’odio e al razzismo si è tenuto ieri mattina in piazza Indipendenza a Pomezia come risposta ai due episodi di discriminazione della settimana scorsa. Davanti all’istituto superiore largo Brodolini e al liceo Pascal erano comparse delle odiose scritte antisemite: Anna Frank brucia e Calpesta l’ebreo con svastiche e croci celtiche. Immediata la reazione degli studenti e del personale scolastico che avevano condannato gli episodi. All’uscita da scuola i ragazzi del Pascal avevano organizzato una catena umana, mentre nel pomeriggio a largo Brodolini si era tenuto (programmato da tempo ndr) un incontro contro l’antisemitismo. Sabato, poi, il sit in di protesta organizzato dalla Rete degli studenti, dalla Cgil Roma sud, Castelli – Pomezia e dall’Anpi locale Teresa Mattei e le altre a cui avevano partecipato centinaia di cittadini.
Quindi ieri il flash mob promosso dal Comune dal titolo Le persone sono i colori del mondo a cui hanno aderito i ragazzi delle scuole superiori della cittadina: dal liceo Pascal all’istituto superiore largo Brodolini, dal liceo Picasso all’istituto Copernico.
Con loro anche Gabriele Sonnino, scampato al rastrellamento del Ghetto di Roma nel 1943, oltre al sindaco 5 Stelle, Adriano Zuccalà, alla sua giunta e alla presidente del consiglio comunale, Stefania Padula. Musica dal vivo suonata direttamente dagli studenti, canzoni e parole dedicate alla giornata. Presenti anche insegnanti e genitori per sottolineare i progetti inclusi che da anni vengono portati avanti in tutte le scuole della cittadina alle porte di Roma.
«Una piazza bellissima – ha commentato il primo cittadino rivolto agli studenti – vedervi qui oggi così numerosi è la risposta migliore a quanti pensano di poterci intimidire con atti ignobili e vili. Pomezia è una città che accoglie e non discrimina, è una città che mette al centro le persone, indipendentemente dal loro sesso, dalla loro religione, dalle loro condizioni economiche e sociali. E’ questo il messaggio che parte da questa piazza – ha concluso Zuccalà - da voi, i cittadini di domani».

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