Non solo boccette e siringhe di precisione: per permettere alla campagna di vaccinazione di fare un salto di qualità, alle Asl romane servono truppe extra. Medici e infermieri per inoculare più vaccini possibile. Una cosa è certa: non arriveranno abbastanza camici bianchi dal bando del commissario Arcuri, anche se i numeri definitivi devono ancora essere ufficializzati. È bastata qualche riunione tra i vertici delle aziende territoriali e gli esperti del Sistema sanitario regionale per capire che quella coperta non sarà sufficientemente lunga. E così è partito il reclutamento dei dottori con «tariffa oraria». Fino a 40 euro all’ora per dare una mano all’Asl Roma 2. L’Asl 4 invece offre fino a 60 euro, a patto di essere specialisti. Ma si accettano anche pensionati, alla bisogna.
Covid Lazio, bollettino: oggi 943 casi (413 a Roma) e 39 morti. Rapporto positivi tamponi al 4%
L’arruolamento
I medici serviranno dall’8 febbraio in poi, quando gli 89 centri vaccinali dispiegati sulla mappa del Lazio inizieranno a convocare gli anziani over 80.
In pensione
Alcune Asl contano di reclutare i pensionati, com’era stato fatto in estate per i tamponi o per rimpinguare i reparti travolti dalla prima ondata. Altre aziende potrebbero pescare sempre nel serbatoio degli specializzandi, che però rischia di prosciugarsi, ammesso che non lo sia già. «Quella dell’Asl 2 è una buona idea», dice Enrico Di Rosa, il responsabile del Sisp (Servizio di igiene e sanità pubblica) della Asl Roma 1. «Il problema è che gli specializzandi sono già stati impiegati quasi tutti, li cerchiamo dall’iniziamo della pandemia e per assumere quelli dei primi due anni di corso ci sono difficoltà burocratiche...», spiega Simona Ursino, dirigente della Prevenzione nell’Asl Roma 4. «Aspettiamo i neo-laureati delle prossime sessioni. Oppure cerchiamo di reclutare i pensionati. Per gli specialisti offriamo fino a 60 euro l’ora».