Roma, i liceali comprano i topi per simulare il degrado e occupare la scuola

Primo Levi, i ragazzi acquistano i roditori per simulare il degrado e bloccare le lezioni. L’ira della presidenza in una circolare. All’Albertelli danni dopo la terza protesta

Sabato 18 Dicembre 2021 di Marco Pasqua
Roma, i liceali comprano i topi per occupare la scuola

Le hanno provate di tutte, per unirsi alla cosiddetta “onda delle occupazioni”.

Hanno persino cercato di sfruttare la storica rivalità con un altro liceo, il Peano, pur di spingere i loro compagni a prendere possesso delle aule, interrompendo le lezioni. Alla fine, alcuni studenti del Primo levi, in via Morandini, hanno escogitato la soluzione estrema: hanno acquistato due topi, pubblicato la foto sui social - facendo diventare lo scatto virale - e lanciato l’allarme “sporcizia” nella scuola, attraverso i gruppi Whatsapp. Ma l’occupazione, alla fine, non è riuscita lo stesso.

A ricostruire la vicenda, che dimostra, ancora una volta, come dietro al movimento delle occupazioni ci sia, soprattutto, la voglia di saltare le lezioni, sono state la preside ma anche una pagina Instagram, “TgLevi”, gestita da un gruppo di giovanissimi. «Sono stati trovati due animali, uno nel bagno dei ragazzi e uno in classe – inizia la circolare inviata dal dirigente, Daniela Petrozzi – Ne è stata subito informata la città metropolitana, per un intervento immediato. I due animaletti sono stati catturati». Si trattava di un “gerbillo”, e di un “degu, di origine cilena”. «I due animali – spiega la dirigente, sentiti gli esperti – sono roditori domestici. Sono stati acquistati da tre ragazzi, prezzo un centro commerciale di zona». A questo punto, la preside spiega che quell’acquisto è stato fatto «per creare scompiglio e offrire un’occasione di protesta». Ricostruzione analoga fornita dalla pagina TgLevi, che chiama in causa zlo spirito di competizione con il Peano, che nel frattempo aveva già occupato». Ed è la stessa pagina social a parlare di «uno scherzo andato a buon fine». La nota della presidenza condanna queste «azioni sciocche». «Gesti – spiega la dirigente – che creano solo panico e inaspriscono inutilmente gli animi». 

PROTESTA DEI DOCENTI

E, sul fronte dei docenti contrari alle occupazioni, ieri hanno manifestato quelli del Giovanni XXIII, di Tor Sapienza. Nel mirino, lo stop alle lezioni deciso da un gruppo di esponenti del Blocco Studentesco, una associazione – dicono i professori - «d’ispirazione neofascista». «Un’organizzazione – attaccano – che, con un atto illegale, ha causato la sospensione delle attività didattiche ledendo il diritto all’apprendimento alla maggioranza delle nostre alunne e alunni». Stesso disappunto che traspare dalla lettera aperta scritta dai docenti del Pilo Albertelli - liberata ieri mattina. «La nostra scuola - scrivono -ha subito soltanto nel 2021 ben tre occupazioni». I prof chiedono «che venga doverosamente restituito il diritto al corpo docente dell’Albertelli di svolgere il proprio lavoro, ovvero insegnare», e «il diritto agli studenti, ai nostri giovani, di imparare». Quindi, allegano delle foto dello stato dell’istituto, «quanto mai eloquenti su tale modo di protestare»: dai «banchi danneggiati e poltrone sventrate» al «vandalismo su mobili e teche antichi e di pregio» e «nei bagni», dagli «accumuli di immondizia e sporcizia» ai «libri dei docenti danneggiati» fino alla «macchinetta distributrice distrutta». L’altro ieri sera, intanto, sono stati sgomberati dalla polizia il Russell e il Plauto, sui cui tetti era stata portata la protesta. Restano ancora 15 scuole occupate da una minoranza di studenti, che, di fatto, impediscono all’altra maggioranza, di prendere parte ai corsi.

Ultimo aggiornamento: 16:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA