Coronavirus, negozi chiusi a Pasqua e Pasquetta. La retromarcia della Regione

Mercoledì 8 Aprile 2020 di Camilla Mozzetti
Coronavirus, supermercati chiusi a Pasqua e Pasquetta

Il dietrofront arriva al termine di una lunga giornata: i supermercati - decide la Regione Lazio - resteranno chiusi nei giorni di Pasqua e di Pasquetta. Niente acquisti di generi alimentari, uova al cioccolato, colombe, frutta e verdura per 48 ore.

Un cambio di linea rispetto all'idea originaria di lasciare, seppure per mezza giornata, i supermarket aperti domenica e lunedì. In Regione due sere fa erano stati abbastanza chiari: «L'ordinanza, attualmente in vigore fino al 13 aprile, consente ai supermercati di lavorare nei giorni feriali dalle 8.30 alle 19.00 e in quelli festivi, dalle 8.30 alle 15.00. Considerando che Pasqua e Pasquetta rientrano in quest'ultima categoria, chi tra i supermercati volesse restare aperto potrà farlo». 

Ma poi c'è stato il confronto con il governo, le altre Regioni - alcune come Sicilia, Veneto Abruzzo ed Emilia Romagna già con il testo in mano per interdire le vendite alimentari nel fine settimana delle festività - e quello con i comuni. La decisione della Regione Lazio è maturata anche a valle dell'incontro (telematico) con l'Anci. La maggior parte dei sindaci, infatti, avevano già fatto l'ordinanza per chiudere i punti vendita e quindi il Lazio sarebbe stato un caso isolato. In un momento di restrizioni legate al coronavirus. Sembra che a incidere sul provvedimento di chiusura abbia pesato anche una valutazione sui controlli: con i supermarket aperti, la gente sarebbe potuta uscire più facilmente. 

E così si firma lo stop, si rivede il piano originario che era stato pensato anche per evitare possibili assembramenti nelle giornate precedenti e successive alla Pasqua e al Lunedì dell'Angelo. I supermercati sospenderanno il servizio. «Resteranno esenti dall'obbligo di chiusura - fa sapere la Regione - gli esercizi la cui apertura è autorizzata da precedenti ordinanze, ossia farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai e aree di servizio».

La stessa distribuzione 48 ore fa, per voce di Massimo Pelosi, a capo delle relazioni istituzionali per Coop Lazio, aveva esposto la linea assunta a livello nazionale dai punti vendita: «Chiusura a Pasqua e libertà il giorno di Pasquetta», in quanto «Optare per una chiusura di 48 ore se da una parte farebbe riposare i dipendenti dall'altra potrebbe portare a un effetto di congestione sulle giornate precedenti e su martedì prossimo». 
I Segretari Generali di Roma e Lazio di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs ieri mattina non hanno favorito la linea della Regione: «Alcuni marchi della distribuzione alimentare hanno annunciato le aperture dei punti vendita nel Lazio nei giorni di Pasqua e Pasquetta perdendo, ancora una volta, l'occasione di dimostrare ragionevolezza. È inaccettabile - hanno tuonato i sindacati confederali - Non vogliamo, semplicemente, manifestare la nostra contrarietà alle aperture nei giorni festivi, ma chiediamo oggi più che mai sensibilità e comprensione per le migliaia di lavoratrici e lavoratori impiegati nel settore della distribuzione alimentare».

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Prosegue invece senza intoppi la decisione di permettere ai supermercati la vendita di prodotti di cartoleria. Il testo dell'ordinanza - che verrà emanata questa mattina - prevede infatti la possibilità di «vendere al dettaglio articoli di cartoleria e forniture per ufficio (codice Ateco 47.62.20), purché ciò avvenga all'interno di attività di vendita di generi alimentari (come, a titolo di esempio, nei supermercati), di altri esercizi commerciali non soggetti a chiusura (ad esempio nelle tabaccherie)». Anche attività tenute a rimanere chiuse, come le librerie o le cartolerie, «Potranno vendere questo tipo di articoli», purché via internet o per corrispondenza.
 

Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 12:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA