Roma, sedicenne drogata e stuprata al party di Capodanno: «Tradita dall'amica del cuore»

La sedicenne, che vive all’estero, era ospite della famiglia di lei a Roma Nord

Domenica 16 Gennaio 2022 di Alessia Marani
Roma, stupro al party di Capodanno. «Tradita dall'amica del cuore»

C’è un sospetto nelle indagini degli inquirenti che è quasi un tarlo per il papà della sedicenne drogata e stuprata dal branco nella notte di Capodanno del 2021: che la ragazzina, che vive all’estero e manca da Roma da diversi anni, sia caduta in un tranello o, comunque, che sia stata trascinata in quell’inferno dall’amichetta del cuore. «Era con lei ed è a casa sua che doveva essere; con lei si sentiva al sicuro e si fidava.

L’ha seguita senza timori», spiega Bo Guerreschi, presidente della Onlus Bon’t Worry, in prima linea nella lotta contro la violenza di genere, che sta assistendo con il suo staff psicologico e legale la ragazzina e la sua famiglia, facendosi portavoce. 

Roma, lo stupro di Capodanno: si indaga sulla cocaina alla festa dei minorenni

LA TRAPPOLA
La considerazione del padre e di chi è stato da subito accanto alla sedicenne non appena si è presentata a formalizzare la denuncia dai carabinieri è che «lei non poteva immaginare in quale situazione e in quale giro sarebbe finita: mancava da Roma da molto, era rientrata solo per qualche giorno di vacanza e pensava di trascorrere la notte con l’amichetta di un tempo e con pochi altri, sotto l’occhio vigile dei suoi genitori. Invece è finita in quella festa, in un quartiere lontano e che non conosceva, con ragazzi che non aveva mai visto prima. E di droga e di altro lei non aveva mai fatto uso». La ragazzina ora è a pezzi. Ha dovuto aspettare quasi un anno, dall’identificazione dei presunti aguzzini e dalla chiusura delle indagini da parte dei militari della Cassia avvenuta ad aprile, perché finalmente gli ingranaggi della giustizia, impantanati tra i faldoni sui tavoli dei magistrati, si muovessero con le prime tre misure di custodia cautelare nei confronti di tre maggiorenni di Primavalle. «Un tempo infinito per un fatto tanto grave e delicato, altro che codice rosso antiviolenza», chiosa Guerreschi. L’inchiesta non è conclusa: mancano all’appello altri minorenni accusati della violenza e gli inquirenti stanno stringendo il cerchio attorno a chi ha portato nella villetta la droga e gli psicofarmaci simili alla droga dello stupro. Una spesa, a quanto pare, collettiva. Una quindicina gli indagati.

RICERCA DELLO SBALLO 
La cronaca di una nottata da incubo comincia presto, prima della mezzanotte. E il gruppetto delle ragazzine di Roma Nord arriva nella villetta della Torresina, a pochi passi da Primavalle, in taxi oppure accompagnate proprio dai genitori. Poco importa che ci fosse il lockdown e il coprifuoco delle 22. Le testimonianze di chi ha partecipato al festino sono sconcertanti. Così i messaggi scambiati nelle chat. Uno scenario da sballo e senza freni in cui le due comitive, quella di Roma nord, e quella di Primavalle, che ha messo a disposizione la villetta a patto che «portate ragazze, che qui mancano», si sfondano di alcolici e di sostanze di ogni tipo. «Un fenomeno molto più diffuso di quanto si pensi tra i giovanissimi romani», lancia l’allarme un inquirente di lungo corso. 

LE TESTIMONIANZE
Dai telefonini degli indagati spuntano le foto del party. In un’immagine ecco le piste di cocaina disposte sui telefonini pronte per essere sniffate, ma circolano pure fiumi di marijuana e le sigarette “speciali” quelle con le cartine spennellate di hashish. Sarà un caso: ma uno degli indagati ora ai domiciliari, Patrizio Ranieri, 20 anni, qualche mese fa è stato scovato dalla polizia con mezzo chilo di hashish. Spaccio o una semplice “retta” per qualcun altro? Il procedimento non è concluso. Sono in molti a ricordarsi, quella notte, la sedicenne ubriaca e sconvolta mentre fa fatica a reggersi in piedi tra la camera da letto e il bagno. «Un pezzo di carne in balìa di chiunque passi e voglia divertirsi», raccontano. Ma chi assiste non interviene, non la difende. «Eravamo tutti strafatti, non capivamo», qualcuno, con la testa confusa, ha persino la percezione che lei potesse «starci». Ranieri mostra la maglietta sporca di sangue e si fa vanto della conquista. Di una ragazzina ancora bambina.
 

Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 17:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA