Roma, l'appello dei presidi: «Hub ed esercito in campo per tamponi agli studenti»

Venerdì 31 Dicembre 2021 di Francesco Pacifico
Roma, l'appello dei presidi: «Hub ed esercito in campo per tamponi agli studenti»

«Mettiamo in campo anche l'esercito per fare tamponi agli studenti.

Eppoi si devono creare hub dedicati per vaccinare i nostri ragazzi. Altrimenti sarà impossibile riaprire le scuole in sicurezza». E soprattutto prenderà forma lo spettro che più spaventa famiglie e professori: un gennaio con lezioni in didattica a distanza, proprio nel mese che precede gli scrutini del primo quadrimestre. Per tutto questo Mario Rusconi, leader dell'associazione dei presidi del Lazio, chiede un intervento massiccio per provare a limitare la diffusione dei contagi tra gli studenti. E che va ben oltre il semplice tracciamento con i tamponi. Nelle scuole della Regione ci sono ogni giorno almeno una trentina di classi in quarantena. Che scattano anche con la presenza di un solo positivo, studente o professore. La situazione è peggiore alle elementari e alle medie, visto che la possibilità di vaccinare sotto i 12 anni è stata introdotto da poco. Senza dimenticare che il 15 dicembre scorso, quando è scattato l'obbligo del Super Green pass - quindi dell'avvenuta vaccinazione sul luogo di lavoro - per gli insegnanti, bidelli e il personale amministrativo, sono stati scoperti circa 650 docenti tra No vax e altri che non avevano terminato il percorso di immunizzazione. Una situazione che ha generato ulteriore caos non fosse altro per le lezioni saltate e la difficoltà di trovare supplenti.

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IL RITORNO
Complice il ponte post Befana, il 10 gennaio riapriranno la stragrande maggioranza degli istituti romani. Ma secondo Rusconi va ideata al più presto una strategia per limitare i danni: «Molti ragazzi - spiega - in questi giorni natalizi vanno in giro, s'incontrano con i loro compagni di classe eppoi ci sono le feste di Capodanno. Anche con le scuole chiuse, si finiscono per verificare le stesse dinamiche di trasmissione del virus. Per questo, prima del ritorno in classe, bisogna fare una massiccia opera di tracciamento, di screening. Ma finora, nonostante gli annunci e le promesse di utilizzare anche i salivari, i test in massa hanno riguardato solo poche scuole sentinella». Tra l'altro in una campagna che è di fatto terminata. La soluzione? Secondo il presidente dell'associazione presidi, intanto, «bisogna fare più tamponi. Anche mettendo in campo l'esercito per farli venire nelle scuole o accordandoci con le farmacie, visto che è sempre più difficile trovare uno slot disponibile ai drive in. Ma parallelamente bisogna accelerare anche con le vaccinazioni ai ragazzi e in quest'ottica servono hub dedicati».


Potrebbero venire incontro alle esigenze scuole proprio le farmacie che dal 6 gennaio inizieranno a utilizzare i super tamponi intelligenti, cioè gli antigenici che attraverso una lettura in fluorescenza sono in grado di accertare il grado di carica virale, attraverso un'apposita macchinetta. Già 77 realtà hanno aderito a questa nuova forma di screening. Claudia Passalacqua, presidente dell'Assifar aderante a Federfarma, spiega: «I primi kit sono arrivati ieri mattina, ma per il giorno dell'Epifania tutte e mille le farmacie del Lazio avranno la possibilità di fare questi tamponi». A ogni farmacia saranno consegnati nelle prossime settimane 500 confezioni, ma è facile prevedere una forte richiesta. Anche perché ieri la Regione ha diffuso un'ordinanza, nella quale si prevede che per certificare una positività a inizio contagio o una negatività per uscire dall'isolamento si possono utilizzare anche gli antigenici di nuova generazione.

 

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