Spari contro almeno cinque bus dell’Atac, finestrini infranti, “ferite” sui mezzi a meno di un metro dal posto del conducente.
Sassaiola contro autobus Atac davanti al campo nomadi, passeggeri nel panico: mezzo distrutto
LA DENUNCIA
Il deposito confina con il campo e viste le continue aggressioni «nel parcheggio i mezzi non vengono più lasciati - spiega Renzo Coppini, segretario Regionale del sindacato Slm Fast Confsal - è troppo pericoloso, ci sono stati furti di gasolio e di batterie, ora vicino alla recinzione ci sono solo mezzi bruciati, insomma, bus che non possono più essere cannibalizzati». Gli spari sono partiti giovedì sera contro bus dell’Atac che stavano rientrando dopo aver fatto servizio. Ieri sera un altro tremendo agguato a un bus della linea 710. «La situazione - spiega Coppini - sembrava essersi tranquillizzata, ma gli ultimi attacchi ci preoccupano, non si può rischiare di morire per andare a lavoro». Davanti all’entrata del campo nomadi c’è una pattuglia degli agenti di Polizia Locale di Roma Capitale «a volte ce ne sono anche due, ma ovviamente non riescono a impedire queste violenze che mettono seriamente in pericolo la vita degli autisti, abbiamo di nuovo scritto alla Prefettura per chiedere l’apertura di un tavolo per la sicurezza».
A bordo non c’era alcun passeggero, l’ultima fermata è poco distante dal deposito dove i bus sono stati colpiti da un gruppo che ha imbracciato per due sere armi ad aria compressa. Colpi che solo per miracolo non hanno centrato gli autisti. La polizia indaga, le telecamere puntano solo all’interno. «Dovrebbero intanto illuminare la collina che sta davanti all’entrata del deposito» chiede Coppini. «Questo è solo l’ennesimo atto in cui oltre il danno ai mezzi viene messa in pericolo la vita dei conducenti che transitano davanti al campo rom per entrare e uscire dal deposito Magliana» denunciano il consigliere regionale di FdI, Chiara Colosimo e il dirigente romano Brian Carelli. «Fatto gravissimo» ha detto il vicesindaco Pietro Calabrese.