Roma, sequestrato in casa da due nomadi: gli fanno bere nafta. Gli aggressori in fuga

La vittima è un malvivente, la coppia gli aveva dato mille euro per l'organizzazione di un colpo: lui però aveva già speso tutto

Martedì 28 Giugno 2022 di Camilla Mozzetti
Roma, sequestrato in casa da due nomadi: gli fanno bere nafta. Gli aggressori in fuga

Gli sono entrati in casa quasi di sorpresa anche se il piano, per quello che poi è stato possibile ricostruire, era stato studiato nei dettagli. Gli hanno puntato una pistola alla testa e lo hanno costretto a ingoiare candeggina e nafta pur di convincerlo a dargli il denaro che aveva preso. Si è consumato in pieno giorno ieri, in largo Silvi - tra Lunghezza e Castelverde - un sequestro di persona in piena regola firmato da due nomadi.

La vittima è un 45enne romano con precedenti per rissa, minaccia aggravata, appropriazione indebita e reati contro la pubblica amministrazione. In che modo e perché i due uomini hanno scelto proprio lui?

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L'ANTEFATTO
Bisogna tornare indietro alla sera di sabato 25 giugno quando il 45enne incontra i due nomadi con il tramite di una donna da poco conosciuta che gli aveva promesso un facile guadagno di circa mille euro. Così la vittima, bisognosa di denaro, si è recata in via Arzachena (zona Rocca Cencia), scelto come luogo dell'appuntamento. Da quanto ricostruito dalla polizia - a seguire il caso sono gli agenti del commissariato Casilino - la donna si è rivelata essere una complice dei due nomadi. Resta ancora da chiarire che tipo di accordo la vittima e i suoi aguzzini avessero raggiunto e in merito a cosa, il 45enne pare aver dato informazioni poco chiare sul perché avesse intascato tramite un bonifico mille euro prelevandone poi 200 e trovandosi quelli che, in linea teorica, sarebbero dovuti essere i suoi complici in casa mentre lo costringevano a bere candeggina puntandogli una pistola alla testa. Ieri mattina al termine del sequestro e recuperato il denaro i nomadi sono fuggiti dall'appartamento il 45enne è riuscito a chiamare aiuto e non è stato necessario il ricovero in ospedale nonostante avesse ingerito sostanze nocive e in questo anche in ragione della quantità assunta. È stata la vittima a dire di aver ingerito un bicchiere di quelle sostanze e a rifiutare il trasferimento in ospedale. Agli agenti ha descritto i due uomini, il modo con cui li aveva conosciuti, tramite appunto quella donna incontrata per caso e con la quale avrebbe avuto intenzione di trascorrere una serata, sottacendo tuttavia altri dettagli che sono ora in fase di ricostruzione.

 


LA DINAMICA
Per quale motivo l'uomo ha preso il denaro che poi i due hanno preteso indietro sequestrandolo e minacciandolo di morte usando una pistola? I nomadi sono ricercati ma dal modo in cui sono entrati in azione, senza ad esempio indossare dei guanti che fossero anche di lattice, si presume che abbiano lasciato in quell'appartamento al Casilino una serie potenzialmente utile di impronte. Da qui l'intervento della Scientifica per i rilievi del caso. L'obiettivo è di trovare almeno un'impronta utile da poter inserire in banca dati perché laddove i due malviventi fossero stati foto-segnalati sarebbe più facile risalire alle loro identità.


LE INDAGINI
Nelle pertinenze dell'appartamento - che a fronte del sopralluogo è risultato pulito - saranno sequestrate anche le immagini di videosorveglianza di alcuni impianti di attività commerciali con la speranza che qualche occhio elettronico abbia catturato uno o entrambi gli uomini che, appunto, sono entrati in azione in pieno giorno. Ieri mattina le pattuglie del Casilino sono arrivate a largo Silvi poco prima delle undici, la vittima non ha saputo quantificare il tempo ma si presume che il sequestro sia durato non meno di due ore.
 

Ultimo aggiornamento: 07:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA