Il 13 settembre nelle scuole di Roma la campanella suonerà due volte: primo trillo alle 8 di mattina, il secondo alle 10.
Rientro a scuola, arriva il nuovo protocollo “Fase 4”. Per la sicurezza ecco 5 milioni
GLI ORARI
Alle 8, nella prima fascia, entreranno in classe gli studenti più grandi, quelli degli ultimi 3 anni delle superiori. Spiega l’Associazione Presidi: «Questi ragazzi hanno un carico maggiore di studio, se iniziassero alle 10 di mattina, com’era stato previsto all’inizio, finirebbero le lezioni troppo tardi, in alcuni casi anche alle 5 di pomeriggio». E sarebbe complicato poi chiedere loro, una volta tornati a casa, di fare i compiti fino all’ora di cena. Nella seconda fascia, quella delle 10, entreranno gli alunni dei primi due anni (del ginnasio, per chi fa il classico). Turno unico invece, come l’anno scorso, per asili, medie ed elementari, a meno che il dirigente scolastico non decida di procedere diversamente per motivi di spazio.
I TRASPORTI
Oggi in Prefettura è in programma un nuovo vertice sulla scuola. All’ordine del giorno, il piano trasporti, per tentare di limitare gli assembramenti sui mezzi pubblici. All’ultima riunione prima di ferragosto, il 6, la Regione ha annunciato di avere stanziato 22 milioni di euro per assicurare un pacchetto di corse straordinarie. I soldi serviranno in larga parte a prendere a nolo pullman privati. L’Astral ne dovrebbe affittare 120, altri 110 dovrebbero essere noleggiati dal Cotral, un centinaio saranno messi in pista dall’Atac.
GLI ISTITUTI
C’è poi il tema degli spazi, forse la grana maggiore a carico delle scuole, perché la carenza di aule e le classi-pollaio sono problemi che si trascinano da anni. Anche le direttive nazionali non sono chiarissime. Il Ministero dell’Istruzione, con una nota del direttore del Dipartimento per il sistema educativo, ha spiegato che la distanza di un metro tra alunni ormai è solo una «raccomandazione». Nulla di vincolante. Ma l’accordo con i sindacati ha previsto, invece, «il rispetto di una distanza interpersonale di almeno un metro qualora logisticamente possibile» e che si mantenga «anche nelle zone bianche la distanza di due metri tra i banchi e la cattedra». Starà ai presidi far quadrare il cerchio, ricorrendo anche a gazebo e strutture esterne. «Stiamo facendo di tutto per garantire il ritorno a scuola in sicurezza - assicura Teresa Zotta, vicesindaca della Città metropolitana - abbiamo stanziato nuovi fondi per aumentare gli spazi degli istituti in difficoltà e abbiamo rinnovato l’accordo con il Vicariato, che metterà a disposizione alcune aree delle parrocchie».