Una struttura fantasma, che sulla carta ancora non esiste, ma che da dieci anni svetta accanto ai residenti. È ben visibile, così come lo sono i topi, le vipere e le zecche che crescono nell'erba incolta, alta due metri.
TRA RABBIA E ATTESA
Da anni si chiede una soluzione, si chiedono a gran voce interventi per acquisire la scuola, sistemare quello che manca e farla aprire, strappando così uno spazio al degrado. Nel frattempo, la scuola che potrebbe ospitare almeno 13 classi di una materna, è abbandonata. «Siamo davanti a un paradosso aggiunge D'Amato abbiamo richiesto interventi da parte del Comune e del VI Municipio, ma nessuno sembra possa procedere perché la scuola ancora non esiste sulla carta, in pratica c'è un vuoto, e non si capisce di chi sia la competenza». Ai residenti, quindi, non rimane che prendersene cura per evitare che l'erba alta sia la miccia di uno dei tanti incendi che stanno devastando Roma nell'estate infuocata.
IL FAI DA TE
E così tempo fa, il comitato ha organizzato la bonifica della scuola. «Abbiamo dovuto usare addirittura una escavatrice per estirpare rovi che erano diventati alti due metri e che avevano praticamente sepolto la scuola: fortunatamente un signore del comitato coltiva dei campi e si è impegnato con il suo mezzo a intervenire». Ci sono volute ore per ripulire il terreno della scuola e renderlo più sicuro. E in realtà i volenterosi cittadini di Lunghezzina neanche sarebbero potuti entrare per pulire. «A chi avremmo dovuto chiedere l'autorizzazione? La scuola dopotutto non esiste...».
Flavio Mancini, consigliere Dem nel VI Municipio, da tempo combatte per vedere quella scuola completata e aperta. «È un'opera nata a scomputo, terminata 10 anni fa circa, mai acquisita dal Comune per problemi tecnici». Si parla ad esempio dell'entrata della scuola. «Si trova su una curva e inizialmente i vigili urbani avevano sottolineato la pericolosità negando l'accesso in quel punto aggiunge Mancini ora sono in contatto con il Comune che si sta di nuovo occupando del caso, sono stati fatti anche dei sopralluoghi della commissione lavori pubblici». Ci sono anche problemi di infrastruttura. Ma sembra, insomma, che qualcosa si stia muovendo. «Sono stati già fatti due tavoli tecnici e si è convenuto sull'importanza dell'apertura della scuola» ha aggiunto. «Ma quanto dovremmo aspettare ancora?» chiedono con rabbia i residenti. La risposta, purtroppo, ancora non c'è.