Se da una parte è «presto per valutare l’entità dei danni al Tmb 2», l’area su cui insiste il primo impianto di trattamento meccanico biologico non ha riportato lesioni: i vigili del fuoco non lo hanno dichiarato inagibile e dunque «la prospettiva di riapertura in tempi rapidi è concreta», sintetizza Roberto Gualtieri a margine della cabina di regia che ieri pomeriggio si è svolta in Prefettura per evitare che il rogo divampato a Malagrotta assuma i contorni dell’emergenza conclamata.
Le opzioni
Con il vertice in Prefettura si è arrivati però ad una soluzione percorribile nell’immediato, ovvero quella di ridistribuire i rifiuti. Di certo si parte con la Rida di Aprilia che, come rimarca Gualtieri, «ha già dato disponibilità positive per quantità importanti di rifiuti da trattare». La rosa di alternative comunque è ancora ampia e gli strumenti - a partire dalle ordinanze, per dar seguito alle trasferenze «come misure di stoccaggio temporaneo» - altamente percorribili. Per lo stoccaggio si pensa all’area di Ponte Malnome e a quella di viale dei Romagnoli, a Ostia. «Non posso escludere l’esercizio di poteri straordinari che il governo mi ha conferito al fine, se necessario, di emanare ordinanze che ci consentano di far fronte all’emergenza nel modo più efficace e tempestivo possibile», dice il sindaco.
Gli impianti
Il resto del problema riguarda poi il trattamento dei rifiuti stessi: oltre ad Aprilia è bene ricordare che la Capitale si serve anche dell’impianto di Rocca Cencia (dove giornalmente vengono conferite tra le 500 e le 600 tonnellate). Riattivando in tempi rapidi il Tmb 1, resterebbero da trovare soluzioni per circa 4.500 tonnellate di indifferenziati a settimana: buona parte di questa massa (3.500 tonnellate) verrebbe indirizzata ad Aprilia, per il resto si utilizzerebbero altre soluzioni, come la Saf di Frosinone, con volumi minori. Naturalmente al piano dovrà seguire una riorganizzazione logistica da parte dei camion e dell’Ama perché un conto è raccogliere i rifiuti dall’area ovest di Roma per conferirli poi a Malagrotta, un altro è coprire lo stesso quadrante andando poi a sversare, seppur temporaneamente, a Ostia o altrove. Per ogni giorno in cui salta la raccolta differenziata ne servono in media altri cinque per sgonfiare il sistema e pulire le strade: se le mancate raccolte dovessero protrarsi ad esempio nelle prossime 72 ore servirebbero non meno di quindici giorni per ripristinare la normalità. Naturalmente i conti reali sono soggetti all’imprevedibilità di più fattori. Siamo in estate e questo già potrebbe aiutare a contare un minor numero di rifiuti indifferenziati, il weekend alle porte con le scuole chiuse - è l’auspicio - dovrebbe svuotare parte della città e alleggerire la pressione.