La prima ad intervenire è stata una poliziotta delle Volanti. È lei che ha dovuto calmare la diciassettenne ancora in preda al terrore.
IN OSTAGGIO
«Perché proprio a noi - continua Laura - Non abbiamo soldi, nè cassaforte eppure sono entrati proprio in casa nostra. Ho creduto d'impazzire dalla paura davanti a quei cinque uomini armati e cattivi». Laura è stata calmata dalla polizia e poi a fatica portata al commissariato Colombo per la denuncia. La ragazzina ancora tremava dalla paura dopo ore dalla rapina che aveva subito insieme al suo fidanzato.
Il colpo è accaduto sabato sera in una strada vicino via Efeso, in zona Colombo. Il gruppo dei banditi era composto da cinque persone. Tutte incappucciate e con guanti in lattice. Una banda di professionisti che sanno che con i guanti è impossibile per la polizia risalire alle impronte digitali. Il gruppo ha sfruttato l'apertura di una porta finestra che comunque hanno forzato. Così sono finiti dentro l'abitazione. Quella sera il padre e la madre della minore erano usciti e lei è rimasta a casa con il fidanzato. Stavano in camera da letto quando hanno sentito degli strani rumori. Poi, gli si è fermato il cuore in gola. Sono arrivati in salotto e qui hanno visto la banda armata di coltelli. Sono stati minuti che sono sembrati interminabili per le vittime che hanno anche creduto che i cinque avrebbero potuto fargli del male fisico.
«Uno mi si è avvicinato - racconta ancora Laura agli agenti - e mi ha messo il coltello alla gola. Non so come ho fatto a non svenire. Mi sono sentita mancare. Mi sembrava un film ma che questa volta era capitato proprio a me e al mio fidanzato. Noi non ci siamo mossi e abbiamo fatto quello che ci dicevano di fare. Ci hanno fatto sedere immobili sul divano del salotto e poi hanno incominciato a rovistare per la casa».
LE MINACCE
I banditi hanno trovato un bottino davvero esiguo: 2000 euro in contanti che servivano per una spesa di lunedì. Solo 2000 euro che comunque la banda si è presa. «I rapinatori non credevano che c'erano solo quei pochi soldi - continua Laura - e ci minacciavano per averne di più. Gli abbiamo spiegato che non abbiamo la cassaforte che tutto quello che c'era da prendere erano quei pochi soldi. Uno mi ha fatto paura più degli altri. Sembrava drogato e agiva a scatti. Sicuramente il più pericoloso del gruppo».
A casa della minorenne è arrivata anche la polizia scientifica che ha eseguito un sopralluogo per cercare qualche traccia dei banditi. A volte è possibile estrapolare il DNA anche da un capello e da residui di sudore. La banda dei cinque banditi ora fa paura. Quello di San Paolo è almeno il quinto colpo che mette a segno nel giro di un mese. La polizia sa che sono belve feroci che vanno prese il prima possibile.