Roma in zona rossa ritrova la pedana dei vigili di piazza Venezia

Martedì 16 Marzo 2021 di Enrico Vanzina
Roma in zona rossa ritrova la pedana dei vigili di piazza Venezia

Quelli della mia età se la ricordano bene la pedana del vigile di Piazza Venezia. Un pezzo di storia romana, un simbolo della nostra città e del nostro immaginario collettivo. Una pedana travolta, poi ricostruita. Una pedana sulla quale Alberto Sordi (sindaco per un giorno), insieme al sindaco di allora Francesco Rutelli (a tempo pieno), festeggiò il suo passato da vigile cinematografico, dirigendo il traffico e dichiarando «è il luogo della memoria, della città che fu, e che i romani non hanno mai smesso di amare». 


Una pedana immortalata da William Wyler in “Vacanze Romane”, ma anche da Woody Allen il quale, quando venne a girare il suo film a Roma “To Rome with Love”, riprese l’attore Pierluigi Marchion vestito da vigile intento a volteggiare su quel rialzo circolare di Piazza Venezia.


Oggi, con un inaspettato Post della nostra prima cittadina Virginia Raggi, apprendiamo che la pedana è risorta dal dimenticatoio.

Oggi, se qualcuno potesse passare in Piazza Venezia, vedrebbe un vigile che dirige il traffico, agitando le mani, come in quei vecchi film che fanno ancora così bene al cuore. Certo, potrebbe dire qualche maligno, suona quasi paradossale che la mitica pedana venga rimessa in funzione proprio nei giorni del nuovo lockdown, quando il traffico scorre con il contagocce. Ma non è il tempo dell’ironia. 


Il simbolo


La rinascita di questa antica simbologia capitolina, scolpita nella memoria collettiva, è un’ottima notizia. E penso che anche il Corpo dei vigili urbani abbia accettato di buon grado il nuovo corso, mettendo da parte, almeno per il momento, le giuste preoccupazioni, espresse in varie occasioni, riguardo ai pericoli per la salute dei vigili obbligati a lavorare in mezzo al traffico, inalando lo smog causato dal fiume di automobili intasate sulla piazza. È una bella notizia che rompe quel velo di malinconia calato sulla città con questa nuova chiusura. Un piccolo raggio di sole e di speranza che rischiara il nostro futuro incerto e denso di preoccupazioni.


Leggendo il Post della sindaca, mi sono tornate alla memoria, le immagini del mio passato remoto. Quando, da piccoli, durante il periodo natalizio, mia Madre portava me e mio fratello Carlo, sulla sua scoppiettante 600, in piazza Venezia, a consegnare i dolci della Befana al vigile di turno. Lui sorrideva, senza smettere di dirigere il traffico, e noi bambini posavamo le leccornie sotto la sua pedana, già circondata da un piccolo muro di doni offerti dai cittadini. Era una festa, e a ripensarci oggi me la ricordo come una festa commovente nella sua totale allegria. Viene banalmente da dire: altri tempi, altre feste, e forse anche altro traffico e altri vigili. E altri romani. Lo dico perché, in quegli anni, portare la divisa comunale era un vanto. Rispettato dalla popolazione. 


Il codice


Oggi percepisco, invece, un senso di rassegnazione e quasi di separazione tra impiegati comunali e cittadini. Si è rotto quel patto di fiducia reciproca. Troppi problemi, troppo egoismo, troppa politica, troppo cinismo, troppi scandali, troppo disinteresse per il bene comune. Da ambo le parti. Per questo, la rinascita della pedana può rappresentare un nuovo codice di pacificazione nel solco della tradizione. Riprendiamoci le vecchie storie, le vecchie consuetudini, stabilendo un nuovo patto di rispetto e di solidarietà tra cittadini e istituzioni locali. Tutto questo suona ancora più squillante nel momento in cui stare insieme, stare uniti, sentirci simili e compatti, sembra essere l’unica soluzione per uscire dall’emergenza.
Per onestà di cronaca e di verità, nel suo Post la Sindaca fa notare che Piazza Venezia è stata riqualificata e oggi ci appare finalmente bellissima. Ripeto, tra buche e spazzatura, un piccolo ma salvifico raggio di sole.

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Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 13:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA