«Sei te il re delle licenze», il patron di una catena di supermercati che non sa di essere ascoltato dal pool di vigili del III Gruppo Nomentano e poliziotti di Fidene, non ha dubbi riguardo al geometra Angelo Valentini.
Roma, commercio: ai domiciliari il «re delle licenze» Angelo Valentini
VIA WHATSAPP
Valentini riesce a ottenere i documenti per la regolarizzazione del locale via whatsapp ancora prima che le richieste siano notificate al cliente. Il geometra è consapevole del rilascio irregolare della licenza e con un collaboratore esulta: «Mamma mia je famo sto furto». L'ispezione in un supermercato passa nonostante i lavoratori operino a temperature altissime nel seminterrato e il responsabile Asl Giovanni Scappaticci ringrazia, al telefono, per l'assunzione della figlia della moglie: «L'hanno chiamata, è una brava ragazza». E quando per un fast food dell'Aurelio manca la relazione sulla insonorizzazione, il vigile Amedeo Ferdinandi spiega come fare a Valentini senza troppi scrupoli: «Ce scrive due... due stupidaggini, ... dice che ce stanno quattro pannelli de legno.. Ma quattro righe, capisci?». Gliela manderà via whatsapp e lui redigerà un falso sopralluogo. «Amedeo è proprio un amico vero perché poi si è messo a disposizione», si compiace un imprenditore. Un giorno Ferdinandi chiede al fidato Valentini: «Deroghe, impicci, imbrogli, non c'hai nessuna novità?». Nel maggio 2019 un imprenditore che ha necessità di allargare un supermercato in Prati, spaventato dalle lungaggini e dai possibili ostacoli di percorso nel I Municipio, si rivolge sempre al geometra e lo sprona: «Ma non possiamo spinge in qualche maniera». Scalpita ed è pronto a mettere in campo un piano e a spendersi in prima persona. Scrive il gip nell'ordinanza Easy market che «dalla conversazione telefonica si evince che Valentini dovrà fare pressioni su (e il magistrato cita il nome di un dipendente la cui posizione è stata stralciata, ndr), poi l'imprenditore farà firmare tutto al Presidente, Alfonsi Sabrina». La quale risulta ignara ed estranea a qualsiasi proposito. Le indagini documentano sei distinti episodi indicativi di quella che il giudice descrive come una «distorta prassi collaborativa», per cui i funzionari pubblici «operano in spregio al divieto di fare mercimonio della pubblica funzione». A danno anche dei professionisti onesti, le cui pratiche rimangono nei cassetti. C'è un episodio eloquente emerso in fase di indagini: il proprietario di un supermercato si lamenta perché c'è un muretto pubblico che ostacola l'ingresso e vorrebbe farlo levare. Guarda caso, un'auto piomba su quel muro, i vigili rilevano l'incidente e con solerzia gli uffici manderanno gli operai a rimuoverlo.