Morire poco più che ventenni per un semaforo non rispettato. È quello che è successo all'alba di ieri sulla Cristoforo Colombo. A perdere la vita Alessandro Rega, 24enne di Dragona che era a bordo di una Smart For Four con altri due amici, mentre la conducente di un'altra auto - una Ford Ka - è rimasta illesa, anche se sotto choc.
LA DINAMICA
L'impatto violento e fatale si è registrato all'altezza di via del Canale della Lingua.
I DUBBI
Perché i tre non avevano documenti? La macchina sulla quale viaggiavano è risultata essere intestata a una società e da lì un primo elemento per arrivare all'identificazione. E perché quella Smart non si è fermata al rosso del semaforo? Distrazione? Sonno oppure uno stato alterato? Questo lo stabiliranno le indagini visto che gli agenti del X Grupp Mare hanno fatto disporre tutti i test necessari per capire le condizioni di lucidità di chi fosse al volante. I tre amici, molto conosciuti nel quadrante tra Ostia, Dragona e Acilia, sembrerebbe avessero trascorso la serata insieme tra locali sul mare - che assomigliano sempre più a discoteche - e forse qualche consumazione di troppo. Così per tutta la notte - appare da una primissima ricostruzione - fino a mettersi in macchina intorno alle sei e a prendere la Colombo in direzione Roma. «La Cristoforo Colombo si trasforma ancora una volta in una strada pericolosa - dicono Raffaele Paciocca, RSU CISL FP e Andrea Venanzoni, Dirigente CISL FP - Ogni intersezione diventa un potenziale pericolo, e il lavoro della polizia locale si rende improbo e soprattutto teso solo ad accertamenti ex post, nella impossibilità di intervenire in chiave preventiva. In questa prospettiva, per ottimizzare le risorse della polizia locale e garantire maggiore sicurezza, oltre agli irrinunciabili interventi infrastrutturali, Roma approvi un regolamento generale sulla videosorveglianza utile per presidiare anche la Colombo e permettere un monitoraggio in tempo reale dei flussi e delle criticità e aiutare la ricostruzione ex post, per attribuire le responsabilità, a volte penali. Inoltre si potenzino le dotazioni strumentali e l'organico del Comando del X Mare, posto che i rilievi di incidenti simili implicano tecniche investigative e numeri di personale non banali».
Mirko Polisano
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