Roma, blocca il ladro nel palazzo, lui scappa ma perde il documento: «Tutto inutile, è libero»

Roselia Barbosa mostra le denunce fatte: "Noi vittime dei furti non siamo tutelate"

Lunedì 13 Giugno 2022 di Alessia Marani
Roma, blocca il ladro nel palazzo, lui scappa ma perde il documento: «Tutto inutile, è libero»

La prima volta erano entrati in casa sua il 12 marzo: le hanno rivoltato tutto nella camera da letto, hanno aperto una cassetta chiusa con un lucchetto portandosi via i 4mila euro che il figlio le aveva dato per pagare le bollette e aiutarla a mantenersi visto che il datore di lavoro (il ministero della Giustizia) ritarda o non paga. Quel pomeriggio, Roselia Barbosa, interprete portoghese e inglese per la Procura a Piazzale Clodio, era rientrata in casa, in un palazzo di via Magna Grecia, a San Giovanni, verso le 16,45.

Una vicina aveva pure intravisto i ladri scendere le scale, «si erano offerti persino di aiutarla a portare dei pesi», dice.

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Pochi giorni dopo, il 25 marzo, sente un chiacchiericcio nel pianerottolo, esce e si ritrova davanti due giovani uomini «uno con un codino, l'altro biondo, un bel ragazzo, tutto vestito di nero e con lo zuccotto scuro in testa, ho detto loro so che siete georgiani per via della mia esperienza in tribunale, ora vi ho visto pure in faccia, non tornate più - racconta -. Uno ha abbassato lo sguardo e chiesto scusa». Ma non finisce qui. Passano tre giorni, di nuovo rumori e il biondino ancora per le scale. Questa volta Roselia lo afferra da dietro e urla, la vicina accorre, chiama il 112 ma il centralino ci mette tanto a rispondere, i soccorsi tardano. «Mi scongiurava di lasciarlo, non sono riuscita più a tenerlo».

 

Ma ecco la sorpresa: il ladro nella foga ha perso un documento rilasciato dalla Questura. La donna ha indovinato: si tratta di un georgiano di 29 anni. La beffa è che alle 13.20 di quello stesso 25 marzo era stato fermato dagli agenti di Porta Pia con una bustina di eroina in tasca. Roselia integra la denuncia del 12 marzo, nel riconoscimento fotografico individua anche il complice e si aspetta che la polizia rintracci subito i ladri, entrambi schedati per i tanti precedenti, e che vada a perquisire le loro dimore, confidando che almeno una parte dei soldi e gli altri oggetti rubati siano recuperati. «Ma, a oggi, niente di tutto ciò», spiega. La professionista è molto amareggiata, soprattutto perché, nel frattempo i ladri sono andati a rubare anche nell'appartamento sopra il suo. «Dopo tanti anni di lavoro in tribunale - dice - non posso che dire che delinquere, in Italia, paga. Ho conservato l'arnese usato da quei banditi per rompere il lucchetto e fotografato l'impronta di una loro scarpa, ma nessuno ha voluto acquisire le prove o chiamato la Scientifica tanto, mi hanno fatto capire, è inutile». Roselia ha messo un cartello sullaa porta, in georgiano, c'è scritto: «Da me siete già stati». Piange: «Ho questa casa in usufrutto e non posso prendere il reddito di cittadinanza, il condominio per fortuna, per le bollette ha compreso, ma è faticoso andare avanti. È una vergogna: il danno psicologico ed economico è devastante, chi subisce un furto non è tutelato e i ladri lo sanno benissimo».

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Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 05:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA