Un giro di corruzione per assicurarsi il monopolio del commercio ambulante nella Capitale e per essere certi di controllare le piazze. Un vero e poprio sistema, che coinvolge due esponenti di spicco della famiglia Tredicine, Dino e Mario, entrambi finiti agli arresti, ma anche funzionari del Campidoglio, sindacalisti e un gruppo criminale che estorceva denaro agli ambulanti con il ricatto.
Racket bancarelle a Roma: «Il posto migliore costa 4mila euro al mese». Alcuni pagavano anche 700 euro al giorno
Dalle indagini del pm Antonio Clemente, della Finanza e della Polizia locale, emerge che i reati sarebbero stati commessi fino a pochissimo tempo fa: gli indagati, secondo la procura, avrebbero sfruttato la pandemia per fare cassa. Dopo essersi fatti consegnare le credenziali Inps, avrebbero costretto alcune vittime a chiedere i sussidi Covid, per poi farsi consegnare parte del denaro ricevuto per fronteggaire l'emergenza Coronavirus. C'è anche questo nell'inchiesta della procura di Roma sul racket delle bancarelle.
Roma, racket bancarelle: gli ambulanti costretti a cedere il sussidio Covid
Mercoledì 23 Settembre 2020 di Michela AllegriUn ambulante ha denunciato che Dino Tredicine gli avrebbe imposto di rivolgersi a un commercialista che avrebbe poi «preteso la consegna delle credenziali Inps (codice Pin) del fratello» e lo avrebbe poi costretto «a firmare documentazione finalizzata a ottenere sussidi erogati dallo Stato. Il denunciante ha aggiunto che il fratello ha ricevuto dall'Inps il sussidio di 600 euro mensile ad aprile e maggio, la metà dei quali sono stati prelevati al bancomat e consegnati al commercialista». è scrittto nell'ordinanza di arresto a carico di 18 persone: oltre ai due Tredicine ci sono anche il funzionario del Dipartimento Risorse Economiche, Alberto Bellucci, il suo braccio destro Fabio Magozzi, che si trova ai domiciliari.