Roma, stretta contro gli abusivi al Colosseo e al Vittoriano. «Stop bagarini e bivacchi»

Vertice al ministero dei Beni culturali con prefetto, questore e polizia locale

Martedì 3 Maggio 2022 di Camilla Mozzetti
Roma, stretta contro gli abusivi al Colosseo e al Vittoriano. «Stop bagarini e bivacchi»

Più agenti e militari in divisa, come strumento anche di deterrenza per un’illegalità che a suon di ombrellini, cappelli e selfie-stick è tornata a “mordere” i principali monumenti, un sistema di controlli a campione sui biglietti per l’ingresso all’Anfiteatro Flavio al fine di bloccare i “bagarini” e presidi fissi delle forze dell’ordine di fronte all’Altare della Patria per arginare il bivacco. 

Arriva una nuova stretta per riportare dignità e decoro in una delle aree a maggior vocazione turistica della Capitale con l’obiettivo di depennare abusivismo e illegalità e rendere merito all’immagine di Roma. È questo, in sintesi, il piano varato ieri nella riunione indetta dalla sottosegretaria alla Cultura, con delega alle attività e alle iniziative relative all’attuazione delle Convenzioni Unesco, Lucia Borgonzoni, che ha raccolto intorno a quel tavolo “sicurezza” da lei richiesto e poi aperto ormai un anno fa tutti i principali “protagonisti”.

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IL VERTICE
All’incontro, svoltosi nel pomeriggio, erano presenti oltre al prefetto Matteo Piantedosi e al questore Mario della Cioppa, i vertici dell'Arma dei carabinieri, della polizia locale di Roma Capitale nonché quelli del Parco del Colosseo e del Vittoriano.

Oggetto dell’incontro, le misure necessarie per incrementare il lavoro partito la scorsa estate, considerato il fatto che gli episodi incresciosi, illegali nonché lesivi dell’immagine di Roma si sono (ri)palesati già nelle scorse settimane proprio con il ritorno dei turisti italiani e stranieri in città. «Quello che avviene nell’area del Colosseo ma anche gli ultimi episodi di bivacco all’Altare della Patria - analizza la sottosegretaria Borgonzoni - sono un danno per la città e per il Paese. Ringrazio il prefetto, tutte le forze dell’ordine e la polizia locale per le attività svolte fino ad oggi, i controlli e le azioni di contrasto sono aumentate con risultati certi dimostrati dai numeri, ma abbiamo di fronte un macro tema complesso». Che parte dall’abusivismo e dalla sua capacità di adeguarsi, mutare e arginare, alla fine, anche le verifiche e i controlli più serrati che vengono disposti. Negli scorsi mesi dirimente è stata l'attività condotta dai militari dell'Arma che hanno fermato, indentificato e denunciato decine di ambulanti. «Bisognerebbe intervenire anche sulla filiera - aggiunge la Borgonzoni - ovvero sulle centrali di stoccaggio della merce che queste persone vendono al Colosseo. Considerata la velocità con cui si riforniscono è facile pensare siano in zona». 

LE MOSSE
C’è comunque bisogno di allargare il paniere delle soluzioni percorribili. Ed ecco allora che «al Colosseo ci sarà un aumento delle forze dell’ordine in divisa - prosegue la sottosegretaria - per contrastare quei venditori» che propinano merce contraffatta e di dubbia provenienza mentre per arginare «il “bagarinaggio” partirà un sistema di controllo a campione dei ticket nominali e una campagna di informazione contro l’illegalità che si annida proprio dietro alla vendita dei biglietti stessi». Nella riunione di ieri altro tema ha riguardato l’immagine dell’Altare della Patria, vilipesa nelle ultime settimane da un numero crescente di turisti intenti a bighellonare sulle scalinate. In base a quanto emerso, uno dei problemi principali riguarda l’assenza delle strisce di attraversamento pedonale che confonderebbe i turisti spingendoli ad addossarsi più tempo fuori dalla cancellata. Qui, sulla base della disponibilità arrivata dalla Questura, sarà quasi certamente posizionata una camionetta delle forze dell’ordine. «Bisogna intervenire e continuare a farlo perché - conclude la sottosegretaria - non è una brutta immagine solo per la città ma per l’interno Paese: il turista che viene truffato tornerà poi a casa con il ricordo di un’esperienza negativa e questo è un danno collettivo perché probabilmente ricorderà nel modo peggiore il suo viaggio in Italia». Tutto questo è da evitare con l’obiettivo di fare di questo “modello Roma” sul fronte delle verifiche e della sicurezza «un modello spendibile - conclude la sottosegretaria - in tante altre grandi città italiane».


 

Ultimo aggiornamento: 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA