E l'Ama fa dietrofront: sto alla raccolta porta a porta. Arriva il cassonetto smart

Venerdì 20 Dicembre 2019 di Stefania Piras
E l'Ama fa dietrofront: sto alla raccolta porta a porta. Arriva il cassonetto smart
Va avanti per la sua strada iperrealista Stefano Zaghis e dopo aver anticipato le reali necessità per la Capitale (discarica di servizio subito e progettazione di un impianto di termovalorizzazione dei rifiuti per avviare la città all’autosufficienza) ha varato il piano industriale di Ama 2020-2024. È tutto confermato: ci sono gli scenari anticipati con discarica da 300 mila tonnellate annue e il termovalorizzatore da 600 mila tonnellate l’anno. L’obiettivo del piano è aumentare la raccolta differenziata di due punti percentuali l’anno arrivando al 2024 al 55%. La raccolta porta a porta? Soccomberà per effetto dell’arrivo massiccio dei cassonetti intelligenti. Il bivio era «buy or make», aveva detto l’ad di Ama in Assemblea capitolina. O compri il servizio di smaltimento rifiuti (a caro prezzo) o lo fai da te.

E questa filosofia è tutta dentro le 37 pagine di piano industriale in cui tra le tante informazioni presenti vengono messi in evidenza dati economici particolarmente dolorosi. Due su tutti: 149,4 milioni di euro è quanto ci costa la completa dipendenza da terzi e il deficit impiantistico, 21 milioni di euro sono i mancati ricavi dal trattamento del rifiuto organico. Ma ci sono diverse novità in questo piano industriale. Si punta molto sui cassonetti intelligenti. Attualmente i contenitori stradali sono circa 13.300. A breve, si dice nel piano industriale, arriveranno 4 mila cassonetti nuovi da 1.100 litri. Ma a breve, si legge, partirà anche la sperimentazione di mille «contenitori intelligenti» da 2400 litri su due aree territoriali omogenee. Intelligenti perché avranno dei sensori di riempimento e apertura a riconoscimento.

Nel 2022 i cassonetti saranno 35 mila per un investimento di 34 milioni di euro. Il piano industriale è anche un documento in cui si cerca di fare autocritica e si mettono in fila tutte le incongruenze di questi ultimi tre anni. Un esempio? C’è scritto che la stima delle polveri sottili emesse per il trasporto dei rifiuti fuori regione è molto più alta, oltre 5 volte superiore, al totale emesso dal Tmb Salario.

Si dice che il “Piano operativo per la gestione dei materiali post-consumo”, ovvero la raccolta differenziata secondo la maggioranza Cinquestelle, è un concentrato puro di ecologismo flower power.
Perché di quel Piano si sono sovrastimati i risultati attesi «con l’effetto che seguire le indicazioni operative stabilite riduce l’efficienza operativa dei servizi e porta a saturazione della logistica e dell’impiantistica». Il piano insomma è un manuale delle istruzioni su come cacciarsi nell’emergenza da soli. Poi c’è scritto anche che il ritardo nelle azioni previste di localizzazione delle aree logistiche e dei centri di raccolta ha comportato un vincolo allo sviluppo degli obiettivi di raccolta differenziata per l’anno 2019 e 2020. Un modo per dire che si è rimasti pericolosamente fermi, in piena trance flower power.
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