Una triste vacanza nella capitale. Nel cuore della città, a Villa Borghese, dove ieri due donne straniere sono state colpite da un pino che preso in pieno da un fulmine si è abbattuto a terra nei pressi di una fermata dell’autobus, in viale Fiorello La Guardia.
Decine gli interventi dei vigili del fuoco per via del maltempo: alberi pericolanti, allagamenti, infiltrazioni, anche il vento ha flagellato la città. In molti casi chiamata in causa comunque la manutenzione del verde romano, rimasta al palo per troppo tempo. Sempre nel Lazio una forte mareggiata ha sferzato il litorale romano con raffiche di libeccio fino a 80-90 km orari, distruggendo cabine e stabilimenti.
Vento e neve
Venti forti, temporali, neve a bassa quota e un calo sensibile delle temperature si sono abbattuti in particolare nelle regioni del Centro-Sud, con l’allerta gialla della Protezione civile in Umbria, Campania, Calabria, Molise, Basilicata, Abruzzo e Lazio. È tornata anche la neve, alle porte di Roma e a Castelluccio di Norcia, sul Monte Amiata e sul Vesuvio. In Piemonte è nevicato anche a quote collinari, con temperature di 20 gradi sotto lo zero in montagna (-25 sul Monte Rosa), grandinate e vento: è la coda dell’inverno che in pratica non c’è stato, con 111 giorni di siccità. Decine gli interventi dei vigili del fuoco anche in Brianza per alberi pericolanti e tetti divelti. Neve in Liguria lungo la costa spezzina e alle Cinque Terre, dove è stata sospesa la gara podistica Sciacchetrail per i suoi 300 partecipanti. Sempre le nevicate hanno costretto gli organizzatori della Coppa Milano-Sanremo per auto d’epoca a sospendere la tappa tra Rapallo e Loano. Imbiancata anche la Sardegna, per precauzione chiuse le scuole di Macomer. Isolate per il mare in burrasca le isole Eolie, i collegamenti marittimi restano interrotti (navi e aliscafi sono fermi per il mare forza 5-6). E le previsioni per oggi non sono buone: le sette isole rischiano di rimanere isolate per altre 24 ore.
Il maltempo sta colpendo pesantemente anche l’agricoltura. Tempeste e grandine stanno provocando danni incalcolabili nelle campagne, dove negli orti già si raccolgono le primizie e le piante da frutto si trovano in piena fioritura dovuta al secco inverno più caldo della media. «Dopo mesi di siccità, la grandine - sottolinea la Coldiretti - è l’evento più pericoloso nelle campagne per i danni irreversibili che provoca nei campi». Eventi estremi, sottolinea la Coldiretti, che hanno «fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. E la beffa è che gli agricoltori non hanno fatto in tempo ad assicurare i raccolti, visto che il maltempo non era previsto».