Rifiuti a Roma, impianti e discariche: la Regione boccia il piano Ama

Lunedì 28 Gennaio 2019 di Mauro Evangelisti
Rifiuti a Roma, impianti e discariche: la Regione boccia il piano Ama

Giovedì la giunta regionale approverà il piano dei rifiuti del Lazio, l'ultimo risale a sette anni fa. Dovrà indicare la lista degli impianti necessari (non la localizzazione) di tutte le cinque province della regione, ma già si parte da un dato di fatto: la Regione boccia, o più correttamente non apprezza, il piano industriale dell'Ama e si crea dunque una frattura con Roma Capitale.

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Ama, secondo la giunta regionale, non risolve il problema dello smaltimento, a partire dalla discarica e dagli impianti di trattamento (insufficienti dopo che è venuto a mancare il contributo di quello di via Salaria andato a fuoco). Il piano regionale dei rifiuti chiede soluzioni per la parte indifferenziata prodotta da Roma, ma di fatto le linee guida del piano industriale della municipalizza indicano sì 13 impianti, ma l'attenzione è tutta concentrata sulla parte della raccolta differenziata, benché gli obiettivi siano stati ritoccati al ribasso, con l'idea di raggiungere il 55 per cento solo il prossimo anno. Il piano dell'Ama dice espressamente: «Per l'avvio a smaltimento de rifiuto residuo (decrescente) Ama continuerà ad avvalersi di impianti terzi, identificati sulla base di meccanismi di gara pluriennale».

In sintesi: per le quasi 950.000 tonnellate di indifferenziato prodotte all'anno si continuerà a mandare la spazzatura in altre province del Lazio e in altre regioni. Massimiliano Valeriani, assessore regionale ai Rifiuti, ironizza: «Evidentemente quando l'Ama parla di economia circolare intende che devono continuare a circolare i tir. Nel nostro piano daremo indicazioni differenti, puntando sull'autosufficienza dei territori».

Da Ama c'è però chi fa notare che l'accelerazione sulla differenziata nel 2018 ha fatto sì che per 300mila cittadini siano stati raggiunti risultati significativi (s'ipotizza addirittura il 75 per cento di differenziata, ma la media su tutta la città resta sotto il 45). In sintesi: il piano regionale dei rifiuti che arriverà in giunta giovedì (o più correttamente le linee guida, perché per la conclusione dell'iter serviranno altri sei mesi) affronterà, tra l'altro, il problema delle discariche, indicandone la necessità in provincia di Latina e di Frosinone, ma anche a Roma. Sulla base delle aree indicate dalla Città metropolitana, dovrà esserci una localizzazione, ma è evidente che c'è una frattura con la linea della sindaca Virginia Raggi che dice no puntando sugli impianti di altri territori. La Raggi nei giorni scorsi: «Roma non vuole discariche e la Città Metropolitana non vuole discariche».

NODI
Ma la discarica che si sta usando attualmente - Colleferro - entro la fine del 2019 chiuderà. Il piano con i 13 impianti di Ama, con il vetrificatore che dovrebbe anche lavorare l'indifferenziato, per essere applicato ha necessità di molto tempo. Cosa succederà a Roma nei prossimi mesi? Il piano regionale indica la necessità di un impianto di trattamento, visto che non c'è più quello di via Salaria. In questo caso, si potrebbe ricorrere a impianti già esistenti. In parallelo corre il lavoro della cabina di regia, voluta dal ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, che doveva trovare una sintesi tra Roma Capitale e Regione. La data dell'incontro conclusivo con Raggi e Zingaretti non è ancora stata fissata.

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