Pusher, ma con il reddito di cittadinanza; arrestata la titolare di un circolo ricreativo

Sabato 26 Ottobre 2019 di Marco Carta
Pusher, ma con il reddito di cittadinanza; arrestata la titolare di un circolo ricreativo

Ogni mese prendeva 500 euro di reddito di cittadinanza. Poi, però, lavorava come pusher in un circolo privato in via di Pietralata. Dove tra tavoli di Blackjack e poker sportivo scorrevano anche fiumi di cocaina. È così che una 46enne italiana sbarcava il lunario, forse aspettando di essere convocata dal navigator che le avrebbe dovuto proporre un lavoro legale, come prevede la legge fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle per contrastare la povertà. La donna sperava di farla franca, eludendo i controlli grazie al suo stile di vita.

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BLACKJACK E POKER
Invece all'alba di venerdì mattina è stata arrestata dai Finanzieri del Comando Provinciale con 38 grammi di cocaina. Ingressi selezionati e massima discrezione. La 46enne aveva adibito il circolo ricreativo in gestione a una vera e propria centrale dello spaccio di cocaina aperta tutta la notte. Credeva che il luogo fosse al riparo da occhi indiscreti. E per essere sicura che nessuno ospite sgradito si sedesse ai tavoli da gioco, aveva anche allestito all'esterno un sofisticato sistema di videosorveglianza, grazie a cui monitorare l'eventuale arrivo delle forze dell'ordine. Le videocamere, visibili dalla strada, erano tutte collegate all'hardware di una PlayStation. Ma il continuo viavai dei clienti ha finito per attirare l'attenzione anche dei militari, che, dopo una serie di appostamenti, sono entrati in azione all'alba, mentre la donna si apprestava a tirare giù la saracinesca. Nel corso del blitz i finanzieri hanno trovato all'interno di una cassaforte 115 dosi di cocaina, già confezionate, pronte per essere vendute al dettaglio e oltre alla droga, hanno sequestrato anche scatole di amminoacidi per il taglio, un bilancino di precisione, un tirapugni, un telefono cellulare e denaro contante presumibilmente provento dello spaccio.

LA GIUSTIFICAZIONE
«Io non c'entro niente». Inizialmente la donna, che ha precedenti per furto, ha provato a scaricare la responsabilità su un 25enne incensurato che la aiutava nella gestione della sala. Il giovane è stato denunciato a piede libero. Mentre la titolare del circolo si è ritrovata in stato di arresto. Accusata del reato di spaccio, quando ieri mattina è ritrovata a piazzale Clodio per la convalida dell'arresto ha ammesso di essere titolare del reddito di cittadinanza. «Prendo 500 euro ogni mese». Nei suoi confronti, il giudice monocratico ha disposto l'obbligo di firma quotidiana in attesa del processo. Ma soprattutto la sospensione del sussidio. Un aiuto statale pensato per le persone in difficoltà (sono oltre 980mila i beneficiari in tutta Italia, di cui 38mila nel Lazio). Che, tuttavia, fa gola anche ai criminali. Accanto alle famiglie povere e indigenti, sono sempre di più i malviventi che cercano di fare i furbetti, accumulando ai proventi illegali, magari derivanti dallo spaccio, anche quelli del reddito di cittadinanza. Lo scorso agosto ad essere scovato dai carabinieri di Montespaccato era stato un 50enne italiano. L'uomo, sorpreso mentre spacciava cocaina in un parco in via Sfondrati, prima di essere condannato a due anni e due mesi, aveva ammesso di vivere grazie al reddito di cittadinanza. Pochi mesi prima a giugno, aveva fatto parlare di sé, invece, il 40enne di Tor Sapienza arrestato con 20 grammi di hashish mentre cercava di entrare nel carcere di Rebibbia. Era andato a trovare la compagna detenuta e sperava di consegnarle lo stupefacente. Non aveva fatto i conti con i cani antidroga in servizio a Rebibbia. «Volevo farle un regalo per il compleanno - aveva detto al giudice - quell'hashish l'ho comprato con i soldi del reddito di cittadinanza».
 

Ultimo aggiornamento: 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA