Roma, rapinavano i supermarket. «Incastrati da un tatuaggio»

Scacco a due quarantenni divenuti il terrore di Colli Aniene: presi dai “falchi” della polizia

Sabato 9 Ottobre 2021 di Alessia Marani
Roma, rapinavano i supermarket. «Incastrati da un tatuaggio»

Scacco ai rapinatori seriali di supermarket e farmacie di Colli Aniene e Casal Bruciato. I “falchi” della Squadra Mobile sono arrivati a loro dopo giorni di indagini e raffronti con le segnalazioni e i data-base dei pregiudicati di zona. B. R., 43 anni, e F. M., 46 anni, sono stati incastrati su più fronti: riconosciuti dall’abbigliamento, dalla conformazione fisica, e traditi soprattutto da un tatuaggio sul collo che il primo si preoccupava di tenere nascosto durante le incursioni con scaldacollo e foulard nonostante le temperature molto elevate di settembre. 

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LE INCURSIONI

A partire dal 6 settembre, giorno in cui era stato rubato lo scooter utilizzato durante gli assalti armati di coltello o taglierino, i colpi erano andati avanti al ritmo di uno al giorno.

Tra le 500 e i mille euro il bottino, sempre le stesse le modalità dei blitz, tutti concentrati tra le 13 e le 15 del pomeriggio. Il più robusto, B. R. body builder romano, andava alle casse, l’altro, più smilzo, faceva da palo e aspettava in motorino. Le indagini, avviate dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza, hanno consentito agli operatori della Sesta Sezione “Contrasto al Crimine diffuso” di ricondurre numerosi episodi a medesimi soggetti, descritti sempre con caratteristiche fisiche coincidenti, che hanno fatto propendere verso un’ipotesi investigativa di serialità. Dal monitoraggio e dallo studio del fenomeno, trattandosi di eventi criminali tutti perpetrati sempre in un raggio di poche centinaia di metri, gli investigatori hanno concentrato la propria attenzione su alcuni soggetti, con precedenti per reati contro il patrimonio, residenti in zona.

Eppure i due indiziati avevano capito che la polizia era sulle loro tracce e stava facendo domande in giro. Quindi, per un po’ hanno smesso di agire fino a quando il 28 settembre non sono tornati in azione. Questa volta i “falchi” sono arrivati allo scooter rubato trovato parcheggiato nella zona del Tiburtino III, da lì sono arrivati sulle tracce di B. R., riconosciuto per il tatuaggio. In casa aveva ancora alcuni degli indumenti indossati per i colpi: pantaloni molto attillati e così le camicie, anche una felpa della “Roma” sfoggiata in una rapina. B.R. è stato, pertanto, sottoposto a fermo poiché gravemente indiziato dei reati contestati, mentre F.M. è stato, nell’immediatezza, denunciato per i medesimi delitti in stato di irreperibilità. 

 

FOTO E DROGA

Nel contempo, quest’ultimo, di seguito ad individuazione fotografica, è stato riconosciuto senza ombra di dubbio come autore di una delle rapine negli esercizi commerciali. Nel corso di una delle rapine, infatti, non era stato particolarmente attento e per qualche istante si era calato la mascherina dal volto rendendosi riconoscibile. Dopo qualche giorno di ricerca l’uomo è stato visto fare rientro presso la propria residenza, dove è stato immediatamente bloccato dai poliziotti che non avevano affatto mollato le indagini. Per i due rapinatori si sono spalancate le porte del carcere. 

La casa di B. R. veniva utilizzata come base logistica per i raid. I due amici andavano lì per cambiarsi d’abito e travisarsi. A accomunarli entrambi anche l’uso di stupefacenti, tanto che alcuni colpi li avrebbero messi a segno proprio sotto l’effetto di droga. Tra le attività commerciali colpite due farmacie, un supermercato di via Ettore Franceschini e un mini.market asiatico
 

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