Una rapina rocambolesca, sotto gli occhi di decine di passanti terrorizzati. Tre uomini armati di pistola, venerdì sera, nella zona Espero a Montesacro, hanno fatto irruzione nell’oreficeria di via Valsolda al civico 115.
LA PAURA
Il negozio di orafo si trova lungo un tratto del fiume Aniene frequentato da molti residenti, per passeggiare e portare fuori i cani. Ad accorgersi della rapina sono stati proprio alcuni frequentatori della strada alberata. Hanno visto i tre uscire con le pistole in pugno e poi salire su un’auto scura che è partita a tutta velocità. L’auto era posizionata a poca distanza del parco dove giocano i bambini. Poi, ha rischiato di essere intercettata dalle forze dell’ordine costretta a seguire, per un lungo tratto, il senso unico del lungo fiume per poi dileguarsi. Sul posto, subito dopo il colpo, sono accorse alcune Gazzelle dei carabinieri. I militari hanno effettuato una battuta in zona ma i malviventi sono riusciti a fare perdere le loro tracce. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i tre malviventi avebbero usato un arnese da scasso per forzare le due porte blindate. E’ stato molto facile per i banditi entrare e sorprendere il titolare che stava nel laboratorio. Gli hanno puntata l’arma addosso e l’hanno minacciato di morte. Il titolare ad un certo punto ha reagito e i criminali hanno infranto un vetro che lo ha ferito leggermente alle mani.
I TESTIMONI
Subito dopo il colpo tra i residenti si è sparsa la voce che i rapinatori avessero usato un mitra. La notizia è stata smentita dai carabinieri. E’ probabile che il pesante arnese da scasso possa essere stato scambiato per un’arma lunga. Si occupano del caso i carabinieri della compagnia di Montesacro. I militari hanno fatto un lungo sopralluogo nella gioielleria ed è stato sentito il titolare preso in ostaggio. Poi è intervenuta la Scientifica dell’Arma. Non si sa se i rapinatori possano essere stranieri. Non hanno parlato durante il colpo. Gli investigatori stanno anche esaminando le telecamere sparse lungo la zona. Il bottino è di solo 5.000 euro in catenine d’oro. Quindi è possibile che la banda possa colpire ancora per mettere le mani su un bottino più significativo. «Mi trovavo a pochi metri dal negozio - commenta una passante - quando ho visto quei tre uscire con le armi in pugno. Uno di loro aveva forse un fucile. Ero pietrificata, non riuscivo a muovermi dalla paura».