Un’azione violenta.
Roma, stuprata a 17 anni alla festa di Capodanno: «La trappola di 4 amici»
LA STORIA
È la notte di San Silvestro. Un party tra giovanissimi. La festa è illegale per via dei divieti anti Covid-19. L’alcol scorre a fiumi. La studentessa si ritrova da sola in una stanza con alcuni ragazzi minorenni e altri appena maggiorenni. La vittima ricorda poco. Anche lei ha bevuto, era la prima volta. Per giorni la comitiva di giovanissimi si è data da fare per organizzare un veglione. Il fatto che il party sia clandestino lo rende, ai loro occhi, ancora più affascinante. I divieti indicati nei dpcm sono tassativi, niente assembramenti e il rientro è fissato per le 22.00. Nonostante ciò, la maggior parte dei ragazzi, ottiene l’autorizzazione dai rispettivi genitori. E così gran parte dei 20 rimarrà a dormire nell’appartamento messo a disposizione dalla famiglia di uno dei giovani. Perciò il 31 gennaio si riuniscono in una casa nella periferia a nord della Capitale, oltre il Gra. Bevono un po’ di tutto. Anche la studentessa minorenne alza il gomito. Diventa vulnerabile. Non è più lucida, la memoria si offusca, il ricordo di ciò che accade diviene confuso. I dettagli scivolano via. Rimangono nella sua mente solo alcuni flash. Frammenti di una serata iniziata divertendosi e terminata nel peggiore dei modi, con una violenza. Si sarebbe ritrovata in una stanza in compagnia di più ragazzi. Solo l’indomani mattina si rende conto di aver subito degli abusi sessuali.