Roma, profughi ucraini in stanze e case al mare: porte aperte da 400 famiglie

Dal Centro a Tor Bella Monaca, la città offre ospitalità a chi fugge dalla guerra

Sabato 19 Marzo 2022 di Fabio Rossi
Stanze e case al mare: porte aperte ai profughi da 400 famiglie romane

La gara di solidarietà alza ogni giorno l’asticella, grazie al cuore d’oro dei romani. Sono quattrocento le famiglie romane che hanno finora aderito all’appello del Campidoglio, mettendo a disposizione i propri appartamenti per ospitare profughi ucraini in fuga dalla guerra.

Ospitalità piena: vitto, alloggio e soprattutto tanta voglia di far sentire a casa chi l’ha persa sotto le bombe dell’invasione russa. I primi contatti diretti tra le persone in fuga e chi li accoglierà ci saranno già oggi: nel fine settimana gli ospiti delle strutture ricettive, in primis quelli alloggiati negli hotel, inizieranno a spostarsi nelle case messe a disposizione dai romani, tra stanze e seconde abitazioni.

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LA MAPPA

Un aiuto capillare, che arriva praticamente da tutti i quadranti della Capitale. Tanti i residenti del centro storico e di Prati che si sono proposti, ma non solo. Le offerte di accoglienza giunte a Palazzo Senatorio provengono da diversi quartieri: dal Salario all’Eur, da Monteverde al Tuscolano, dalla Cassia ai Parioli. Le proposte arrivano anche dalle periferie più lontane dalle Mura Aureliane, come Tor Bella Monaca. E c’è anche chi, nella zona corso Francia, ha messo a disposizione una casa con annessa dépendance, per poter ospitare più persone. Ma sono tanti i romani che hanno messo a disposizione anche le loro seconde case, quelle abitualmente destinate alle vacanze. Soprattutto sul litorale laziale: Ostia, Fregene, Ladispoli, Anzio. A questi si aggiunge persino qualche appartamento di collina o montagna, in Abruzzo, anche se saranno preferite le sistemazioni cittadine, in famiglia. E le offerte arrivano anche dall’hinterland della Città eterna: in particolar modo dai Castelli romani e dalla zona di Palestrina.

LA SITUAZIONE

L’amministrazione comunale ha già iniziato le necessarie verifiche, dagli spazi disponibili ai colloqui con le famiglie interessate. Per ora l’offerta di accoglienza dei romani è più che sufficiente: in città vivono oltre 15 mila ucraini, il 4 per cento della popolazione di origine straniera. Molti profughi avevano già un parente o un amico da cui alloggiare, dopo essere fuggiti dal loro Paese. Al momento circa duecento persone, non avendo un posto dove andare, vengono accolte in delle strutture messe a disposizione dalla task force del Comune, istituita lo scorso 3 marzo. «Vogliamo accoglierli per dire che Roma è pronta a stare al loro fianco e che sarà la loro casa per tutto il tempo che vorranno - spiega l’assessora capitolina alle politiche sociali, Barbara Funari - Noi in questo momento vogliamo donargli normalità».

LA VISITA

Giovedì una delegazione dei profughi è stata accolta in Campidoglio: cinque mamme ucraine e 12 tra ragazzi e bambini. Roberto Gualtieri, dopo una video call con il collega di Kiev, è sceso a salutarli e si è intrattenuto circa un’ora con loro. «È difficile anche per noi immaginare quanto voi stiate soffrendo - ha detto il sindaco - Roma è casa vostra, cercheremo di fare tutto quello che possiamo per aiutarvi per tutto il tempo di cui avrete bisogno e speriamo soprattutto che questa guerra finisca. Ci sono tante famiglie che sono pronte ad accogliervi: un bel segnale di solidarietà da parte dei romani». I profughi hanno fatto anche un giro di Palazzo Senatorio e del colle capitolino: «Abbiamo voluto dedicare del tempo a queste famiglie per fargli conoscere Roma - ha aggiunto Funari - Insieme a loro abbiamo girato la città perché appena arrivati hanno espresso la richiesta di sapere di più».

Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA