«Sono l'uomo che cercate»: si consegna alla Polstrada il pirata del Gra

Domenica 14 Luglio 2019 di Alessia Marani e Giuseppe Scarpa
La Smart a bordo della quale ha perso la vita Stefano Branco
Identificato. Si è consegnato alla Polizia stradale il pirata che sabato 6 luglio è rimasto coinvolto nell'incidente della Smart rossa sul Grande Raccordo Anulare in cui ha perso la vita il 25enne Stefano Branco. La mamma della vittima, Laura Magnani, una maestra di Ciampino, aveva lanciato un accorato appello via web nei giorni scorsi: «Il mio angelo non c'è più, aiutatemi vi prego a fare chiarezza». La Stradale era stata ancora più esaustiva indicando una «Fiat Punto che subito dopo l'impatto si era fermata nella corsia centrale, per poi ripartire e fare perdere ogni traccia». La sequenza era stata registrata da una delle telecamere dell'Anas poste lungo il tragitto ed è rimasta bene impressa nella mente di un amico di Stefano che era con lui, seduto sul lato del passeggero. LE TRACCE Lo schianto era avvenuto intorno alle 16, sulla carreggiata esterna, nei pressi dello svincolo per la via del Mare. La Smart si era ribaltata. Per Stefano, che lavorava come guardia giurata e si era trasferito da poco a Marino, sbalzato via dall'abitacolo, non c'è stato niente da fare. Il conducente della Punto chiara, riconoscendosi nella persona ricercata, ha deciso di presentarsi spontaneamente negli uffici della Polstrada in via Magnasco, a Tor Sapienza. «Sono io l'uomo che state cercando». La sua posizione è ora al vaglio della magistratura. Domani sarà ascoltato dal pm Vincenzo Barba. Secondo una prima osservazione esterna del consulente tecnico incaricato delle perizie dal tribunale, la Punto, posta subito sotto sequestro, presenterebbe effettivamente delle tracce di abrasione su un lato della carrozzeria compatibili con una strisciata sulla vernice della Smart. Tracce che, però, da sole non giustificherebbero una dinamica tanto violenta dell'incidente, un impatto così forte. Piuttosto, è l'ipotesi più probabile, l'eventuale contatto tra le due auto potrebbe avere spaventato Branco che per evitare l'urto avrebbe sterzato improvvisamente e velocemente fino a capottare.
LE ACCUSE
Per l'uomo, dunque, si profila l'iscrizione nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio stradale a cui potrebbe essere sommata quella di omissione di soccorso, un atto comunque dovuto per permettere anche ai suoi periti di fiducia di prendere parte alle indagini tecniche.
La Procura sta attendendo anche i risultati delle analisi del sangue richiesti in sede di autopsia sul corpo del venticinquenne. Gli inquirenti vogliono avere ben chiari tutti gli elementi prima di arrivare a un giudizio. Giovedì scorso, a Ciampino, si erano svolti i funerali «a colori» di Stefano. Mamma Laura e papà Natalino avevano espressamente richiesto a tutti coloro che volevano dare un ultimo saluto al figlio, di non vestirsi di nero «perché a Stefano non piaceva e lui era allegro». Adesso un importante passo in avanti verso la verità è stato fatto. «I genitori di Stefano chiedono che su questa vicenda - spiega il loro legale, l'avvocato Antonio Ferrara - venga fatta quanto prima chiarezza». 
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